Polizia Locale: Comunicato

18 Luglio 2011

A Como tentativo di usare la Polizia Locale come forza speciale di sicurezza

Comunicato Stampa della Segreteria Regionale FP CGIL Lombardia e del Coordinamento Regionale FP CGIL della Polizia Locale

CI DEVE SCAPPARE IL MORTO?

Il Coordinamento Regionale FP Cgil della Polizia Locale denuncia i gravi fatti accaduti ieri a Como, dove un giovane 19enne è stato ferito durante un controllo effettuato da operatori di polizia municipale di quella città, in servizio in abiti civili per contrastare le attività poste in essere da giovani dediti al graffitaggio sui muri (i c.d. writers). La Giunta Comunale di Como ha organizzato una squadra speciale di agenti, dotati di sofisticate tecnologie di intercettazione, operante in abiti civili, autorizzata ad infiltrarsi nelle bande, per “stroncare” un fenomeno che in altre città, anche governate dal centro-destra, è stato affrontato sia con normali attività di polizia locale (sanzioni ai regolamenti comunali comminate da “vigili urbani” nel normale svolgimento del loro servizio) sia con altrettanto normali attività di educazione alla legalità, rapporti degli operatori sociali di strada con i gruppi di giovani nei loro quartieri, attivazione di iniziative socio-culturali mirate ad incanalare la creatività giovanile in contesti di convivenza e rispetto con gli altri abitanti.
La “squadretta” di Como è stata premiata dalla Regione Lombardia per la sua attività, e questa tendenza non ci piace per nulla ed è e sarà contrastata con forza dalla Cgil: la polizia locale deve assicurare sicurezza e vivibilità nelle città, nei paesi, nei territori delle province, nelle materie di competenza (viabilità, ecologia, commercio, edilizia, regolamenti comunali) e con gli strumenti di competenza, che sono quelli di una struttura di polizia che rappresenta l’ente locale e la sua comunità, che fa uso prevalente della sanzione amministrativa, del dialogo con i cittadini, della lettura intelligente delle problematiche del territorio. Le Amministrazioni pubbliche che tentano di far scimmiottare ai propri agenti competenze e comportamenti che sono propri delle Forze dell’ordine dello Stato, fanno un grave danno sia alle lavoratrici ed ai lavoratori della polizia locale, sia ai cittadini. Mandano allo sbaraglio personale che viene addestrato e deve essere addestrato per altri compiti, mettono a rischio – così come è successo a Como dove un giovane rischia la vita per aver compiuto un atto illegale che la stessa legge regionale lombarda sulla sicurezza definirebbe non come “crimine” ma come “inciviltà”- la sicurezza dei cittadini, sottraggono sempre più risorse dal controllo di attività che, ormai, si svolgono nella quasi totale assenza di controlli proprio per questo uso improprio della polizia locale, con gravi rischi per la sicurezza dei cittadini: controlli edilizi, controlli negli esercizi commerciali e nei pubblici esercizi (ormai la polizia locale è usata solo per rincorrere gli abusivi extracomunitari, come se un problema di portata mondiale fosse risolvibile tappando tanti piccoli buchi a valle!), controlli ecologici, disciplina del traffico sugli incroci stradali.
Il Coordinamento della Polizia locale della FP Cgil Lombardia si impegna proseguire la propria lotta per una riforma della legge quadro sull’ordinamento della Polizia Locale che assicuri in modo uguale su tutto il territorio nazionale sia certezza di identità professionale e relativi riconoscimenti contrattuali a tutte le lavoratrici e i lavoratori della categoria sia, nel contempo, i diritti dei cittadini alla sicurezza locale nella certezza della distinzione di competenze tra Polizia locale e Forze di Polizia dello Stato.

Milano, 30 marzo 2006

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