Sanità Penitenziaria: dall’Amministrazione penitenziaria solo resistenze e confusione. Si sta scherzando con il fuoco. Comunicato stampa di Rossana Dettori Segretaria Nazionale Fp Cgil

18 Luglio 2011

Sanità Penitenziaria: dall'Amministrazione penitenziaria solo resistenze e confusione. Si sta scherzando con il fuoco. Comunicato stampa di Rossana Dettori Segretaria Nazionale Fp Cgil

Sono ormai troppi e ripetuti gli episodi che vedono il Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria mettersi letteralmente di traverso nel rapporto con il servizio sanitario nazionale sul tema dell’assistenza sanitaria in carcere.

Nonostante la legge di riforma, che ha trasferito le funzioni di assistenza sanitaria in carcere, obblighi il DAP ad osservare un principio di lealtà e collaborazione istituzionale con il Servizio Sanitario Nazionale, l’Amministrazione penitenziaria continua nella sua decennale opera di contrasto a qualsivoglia avanzamento sul tema del diritto alla salute in carcere per i cittadini momentaneamente privati della libertà personale.

Qualche settimana fa abbiamo chiesto al Ministro Alfano di sospendere il progetto di ampliamento dei posti letto dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto, richiesta che non ha ricevuto nemmeno una risposta di cortesia.

Qualche giorno fa la direttrice del carcere di Roma Rebibbia – III Casa – ha disposto il divieto di ingresso in istituto del responsabile del SERT (servizio per le tossicodipendenze), gestito dalla ASL competente.

Oggi la notizia che il Capo del DAP, Presidente Franco Lonta, sta per attivare processi formativi per il personale di Polizia penitenziaria da impiegare in attività connesse alle funzioni di assistenza sanitaria.

Solo tre esempi di come l’istituzione carceraria sta continuando nella sua opera di contrasto all’applicazione di una legge dello Stato.

Invece di disperdere energie e di impiegare “intelligenze” per questi scopi, illegittimi e contro la legge, il DAP farebbe bene ad operare, con lealtà e collaborazione appunto, insieme alle Regioni ed alle ASL per fare in modo che in questa delicatissima fase che stanno vivendo le nostre carceri italiane, al sovraffollamento, alla mancanza di prospettive, alla perdita di dignità delle persone detenute (costrette a dormire per terra) non si aggiunga anche il danno di un’amministrazione che si preoccupa di fare “muro” nei confronti del servizio sanitario nazionale

Si sta scherzando con il fuoco, anzi, con la salute dei detenuti.

Roma 25 Maggio 2009

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