La “Mamma giornaliera” a cui non è richiesto nessun titolo di studio superiore, che opera in una stanza di un domicilio privato abitabile (sicura per i bambini?), con una formazione massima di 40 ore in un anno; che è sola, quindi non sostituibile (cosa succede se si ammala?), che può badare a cinque – sei bambini per 10/11 ore al giorno (parcheggio per bambini considerati come problema e non come il futuro del nostro paese ); in assenza, totale, di un progetto educativo: questo è quanto riserva il Governo ai nostri figli.
Come cresceranno questi bambini?
In nome di tutto questo, purtroppo, qualcuno si spinge ad intravedere una nuova frontiera per le donne: finalmente imprenditrici.
Il Governo sottrae risorse alla scuola pubblica, priva i nostri figli di formazione, educazione e di sviluppo della propria socialità.
Alle donne, come sempre, promette briciole al posto del lavoro.
Roma, 25 giugno 2009