Intesa tra Governo e Regioni del 23 Ottobre relativa al Patto per la Salute per gli anni 2010-2011

18 Luglio 2011

Intesa tra Governo e Regioni del 23 Ottobre relativa al Patto per la Salute per gli anni 2010-2011

 
Il 23 Ottobre u.s. è stato sottoscritto

fra Governo e Regioni per un nuovo Patto per la salute – triennio 2010/2012. 

Dal  testo dell’accordo sottoscritto vogliamo evidenziare che: 

–  il finanziamento nel biennio 2010-2011 è incrementato per circa 4,5 miliardi di Euro, fino ad attestarsi, per il 2012, a +2,8% sul 2011

– a differenza di quanto previsto nella prima proposta del Governo di settembre, i risparmi nella gestione dei servizi sanitari regionali rimangono nelle possibilità delle regioni stesse

– non c’è più l’indicazione per una riduzione generalizzata dei posti letto ospedalieri (la proposta di settembre prevedeva un taglio di circa 10.000 posti letto, comprensivi della lungodegenza)

– vengono, “in via generale”, confermati gli attuali meccanismi in caso di disavanzo superiore al 5% del bilancio (innalzamento aliquote Irpef ed Irap) – (a settembre il Governo proponeva la partecipazione obbligatoria dei cittadini per il 75% del disavanzo, attraverso l’introduzione coatta dei ticket e con un meccanismo di rivalutazione a cadenza trimestrale) 

– vengono rifinanziati gli investimenti in tema di edilizia sanitaria (+4,7 miliardi) e viene prevista la possibilità di utilizzare a tal fine anche i fondi regionali FAS

– tutta la partita degli indicatori di efficienza e degli standard nei costi di spesa e del personale viene notevolmente ridimensionata rispetto alla proposta iniziale del Governo, almeno negli aspetti che riguardano i lavoratori del SSN. Nello specifico spariscono le rigidità previste sulle dotazioni organiche del personale, quelle sulle spese del personale, il blocco del turn-over generalizzato e l’impossibilità di alimentare i fondi per la contrattazione integrativa aziendale del personale cessato dal servizio. Il Nuovo accordo impone limitazioni (blocco del turn over e spese non obbligatorie) solo nel caso di disavanzo non coperto, in tutto o in parte.

– viene prevista una commissione paritetica per la valutazione dei piani di rientro e sarà predisposto un nuovo regolamento per la verifica dei bilanci e per la garanzia dei livelli essenziali di assistenza

– nel caso di inadempienza dei piani di rientro sono previste ulteriori sanzioni (decadenza dei Direttori Generali, sospensione dei trasferimenti)

– si introduce la possibilità, per le regioni attualmente commissariate, di presentare un nuovo piano di rientro che potrebbe far cessare il commissariamento nel caso di una sua approvazione

FINANZIAMENTI RINNOVI CONTRATTUALI

E’ questa la parte più critica dell’accordo del 23 ottobre.

Innanzitutto è da registrare che:

– nell’incremento complessivo per il 2010 sono stati calcolati anche i circa 460 milioni di euro per il riconoscimento dell’indennità di vacanza contrattuale per il personale del Comparto

– lo stesso Governo, nella parte relativa ai suoi impegni, continua a non sciogliere il nodo del finanziamento per i prossimi rinnovi contrattuali. Affermare, infatti, che “qualora” al personale vengano riconosciuti incrementi contrattuali superiori a quelli dell’indennità di vacanza contrattuale, v’è la garanzia di un ulteriore finanziamento” è sintomatico di un atteggiamento non più solo omissivo, ma anche offensivo. Come può il Governo che sottoscrive l’accordo rimandare la trattazione di un argomento così importante con un avverbio di tempo (“qualora”) il cui significato è “nell’eventualità, se mai, nel caso”

Apprezziamo, quindi, i cambiamenti positivi che il nuovo accordo porta rispetto alla posizione espressa dal Governo qualche settimana fa, ma a questo passo avanti (così come dichiarato dal Segretario Generale della Fp Carlo Podda) corrisponde un notevole passo indietro proprio sulla questione del rinnovo dei contratti di lavoro.

Senza la previsioni di risorse certe da destinare al rinnovo dei contratti, e quindi senza un giusto e doveroso riconoscimento alle professionalità e al lavoro degli operatori sanitari, il percorso intrapreso per potenziare e migliorare la sanità pubblica, sarà impervio, e la categoria lavorerà affinché si sblocchi la vertenza contrattuale.

L’esecutivo nazionale della sanità previsto per il 2 p.v. sarà la prima occasione per un approfondimento e per una valutazione articolata e complessiva dell’intesa Stato Regioni.

Fabrizio Fratini Segretario Nazionale FP CGIL

Roma 27 Ottobre 2009

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