ROMANIA: LE MANIFESTAZIONI, LE PIU’ GRANDI DAL 1989, CONTRO I TAGLI AI SALARI PUBBLICI E ALLE PENSIONI

18 Luglio 2011

ROMANIA: LE MANIFESTAZIONI, LE PIU' GRANDI DAL 1989, CONTRO I TAGLI AI SALARI PUBBLICI E ALLE PENSIONI

 
In alcune delle più grandi manifestazioni in Romania dopo la cacciata, nel 1989, del dittatore Nicolae Ceausescu, decine di migliaia di lavoratori e pensionati sono scesi in strada per protestare contro le drastiche misure di austerità che il governo sta imponendo su ordine del Fondo Monetario Internazionale .

60.000 lavoratori del settore pubblico e pensionati hanno sfilato per le strade di Bucarest, mercoledì 19 maggio, chiedendo il cambiamento delle misure e le dimissioni del governo.

Anche la polizia ha partecipato alle manifestazioni e questo non accadeva proprio dal 1989

 

 
Il governo di coalizione di centro-destra di Emil Boc ha annunciato tagli del 25 per cento dei salari dei dipendenti pubblici e delle pensioni e tagli del 15% alle indennità di disoccupazione nel tentativo di ridurre il disavanzo di bilancio del paese e attenuare le preoccupazioni dei mercati.

Il ministero del Lavoro ha annunciato il taglio di circa 80mila posti di lavoro, tra cui 15.000 insegnanti, con la probabile chiusura di un certo numero di scuole nei villaggi rurali.

Il governo sta imponendo i tagli in modo da essere in grado di accedere a un altro segmento del prestito del FMI. A differenza della Grecia, il cui principale problema è il debito pubblico, la Romania ha uno dei debiti pubblici più bassi, solo il 24% del PIL

Nel frattempo, i sindacati hanno annunciato che intensificheranno le loro azioni e prevedono uno sciopero generale il 31 maggio.

 
 
 
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