CES

18 Luglio 2011

Comitato esecutivo della CES (Bruxelles, 13 e 14 ottobre 2010)

Numerosi sono stati i punti all’ordine del giorno dell’ultimo Comitato esecutivo della CES.
Nel corso della prima giornata di lavori i due punti trattati, sui quali c’è stato un lungo dibattito, sono stati come dare continuità alla campagna della CES “no all’austerità – priorità al lavoro e alla crescita” culminata con le manifestazioni del 29 settembre  e la risoluzione sulla governance economica e sociale.

Sul primo punto tutti gli interventi hanno sottolineato come sia importante proseguire nella azione sindacale. La grande manifestazione di Bruxelles è stato un successo in termini di partecipazione ma le risposte che sono venute dalla politica non sono state certamente all’altezza delle richieste del movimento sindacale europeo. Nel nostro intervento su questi punti, abbiamo ricordato come sia necessario, in questa fase difficile di crisi economica che investe tutta l’Europa dare continuità all’azione della CES, poiché il movimento sindacale è rimasto oggi l’unico punto di riferimento per i lavoratori e i pensionati. Non si esce da questa crisi con l’egoismo nazionale ma con una nuova idea di modello di sviluppo produttivo. 

Sul punto relativo alla governance economica la proposta di revisione del Patto di stabilità rischia di mettere l’Europa in una situazione esplosiva dal punto di vista sociale, colpendo anche i primi timidi segnali di ripresa. L’austerità sociale, dei salari, dell’economia porta alla recessione. La riforma avrebbe come conseguenza solo in Italia dei tagli allo stato sociale nell’ordine di 45 miliardi l’anno. Un piano di risanamento deve invece mettere in campo risorse straordinarie.

Le proposte alternative della CES riguardano a tal proposito una governance economica e sociale dotando gli stati membri di strumenti indispensabili a fronteggiare la crisi e gli squilibri economici e sociali che hanno causato la crisi.

In particolare:

  • Una politica di stimolo sotto forma di trasferimenti di investimenti agli stati membri, aiutando i paesi nella crescita e a uscire dal debito al posto delle politiche di austerità che distruggono ulteriormente l’occupazione;
  • Emissione di Bond europei;
  • Una tassa per le transazioni finanziarie i cui proventi sarebbero utilizzati per finanziare bond europei di crescita
  • Rafforzare la componente sociale con l’obiettivo di arrestare la competizione selvaggia nel mercato interno sotto forma di lavori precari e di dumping salariale.
 

La CES chiede inoltre che il dialogo sociale abbia un ruolo rilevante nella governance economica e sociale, che non può essere lasciata solo ai ministri delle finanze e alle banche. La CES insiste che il processo della governance economica e sociale debba essere condotto dal Consiglio europeo dei capi di stato, con il coinvolgimento dei ministri sociali e dell’occupazione allo stesso modo che i ministri delle finanze.

Al termine della discussione Monks ha proposto una mobilitazione in coincidenza del Vertice tripartito del 28 novembre 2010 per fare pressione sulle istituzione presentando la piattaforma della CES; iniziative, da tenersi nelle grandi capitali europee a ridosso del Consiglio del 16 dicembre; una ulteriore giornata di azione da tenersi a Budapest (Presidenza di turno dell’Unione) per i primi mesi del 2011.

Successivamente è stato discusso il punto relativo alle risposte della CES al Libro verde della Commissione sulle pensioni . Nel dibattito il documento, già discusso e preparato nel Gruppo di lavoro Protezione sociale, è stato valutato positivamente dalle organizzazioni sindacali. La CES ricorda alla Commissione come l’Unione non abbia competenza su questa materia e critica le principali proposte della Commissione, a partire dall’aumento dell’età pensionabile, alla riduzione delle pensioni pubbliche, che la Commissione considera necessaria per la sostenibilità delle stesse. La Ces sottolinea inoltre l’importanza di un’occupazione di qualità con retribuzioni dignitose per garantire i diritti pensionistici dei futuri pensionati e di quelli attuali, così come l’investimento nella protezione sociale che non deve considerarsi una spesa ma un vero e proprio investimento produttivo.

Si è poi passati all’informativa in merito a due proposte legislative della Commissione sul lavoro stagionale e sui trasferimenti intra-aziendali. Entrambe le proposte sono state inserite nell’ambito di un pacchetto di cinque direttive sull’immigrazione e trovano la loro base giuridica nella politica di immigrazione europea e non nel campo sociale. Le direttive rientrano per la CES nel processo di legalizzazione del dumping sociale già avviato con le sentenze della Corte di giustizia Laval, Rueffert e Lussemburgo, prevedendo una convergenza verso il basso delle condizioni di lavoro. Su questo punto è stato chiesto alla CES di dare uno segnale critico molto forte alla Commissione e Decaillon ha preannunciato un dibattito più globale su questi temi per il prossimo Esecutivo della CES di dicembre. E’ inaccettabile per la CES che Direttive di carattere sociale vengano inserite nel capitolo immigrazione.

I lavori dell’Esecutivo sono proseguiti con l’adozione di una Risoluzione su “un new Deal sostenibile per l’Europa in vista di Cancun” in cui si propone la piattaforma sui negoziati per il cambiamento climatico e per una giusta transizione verso un’Europa a bassa emissione di carbone.

A fine ottobre la Commissione pubblicherà una Comunicazione sul “Single market Act”: la CES ritiene che la Commissione debba utilizzare il Rapporto Monti nei suoi vari aspetti e propone di inviare una Dichiarazione a nome dell’Esecutivo riproponendo il Protocollo sociale da allegare al Trattato e la richiesta di revisione della Direttiva sul distacco dei lavoratori. 

In merito alle varie richieste di affiliazione desideriamo sottolineare quella dell’Organizzazione europea delle associazioni militari (EUROMIL). L’ampio dibattito ha determinato il bisogno di ulteriori approfondimenti che saranno definiti nella prossima riunione del comitato esecutivo.Infine si sono aperti i termini per la presentazione delle candidature per il Segretario Generale della CES, mentre le regole per le procedure congressuali verranno adottate all’Esecutivo di dicembre.

fonte: CGIL

 

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