CONSIGLIO EUROPEO 16-17 DICEMBRE 2010: CONCLUSIONI

18 Luglio 2011

CONSIGLIO EUROPEO 16-17 DICEMBRE 2010

CREAZIONE DEL FONDO ANTI CRISI

Modifica del trattato di Lisbona per consentire la creazione del fondo anti-crisi e coinvolgimento degli investitori privati. E’ questo il passaggio principale del documento conclusivo del consiglio europeo nell’ambito della strategia per fronteggiare i paesi euro in difficoltà.
”Il Consiglio europeo ha accolto con favore la relazione presentata dal suo presidente a seguito delle conclusioni del 28 e 29 ottobre 2010. Ha convenuto sulla necessità di modificare il trattato per permettere agli Stati membri della zona euro di istituire un meccanismo permanente volto a salvaguardare la stabilità finanziaria dell’intera zona euro (meccanismo europeo di stabilità). Tale meccanismo sostituirà il fondo europeo di stabilità finanziaria (FESF) e il meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria, che resteranno in vigore fino al giugno 2013. Poiché detto meccanismo è destinato a salvaguardare la stabilità finanziaria dell’intera zona euro, il Consiglio europeo ha convenuto che l’articolo 122, paragrafo 2 del TFUE non sarà più necessario a tale scopo”. I capi di Stato o di governo hanno pertanto convenuto che non debba essere usato per tali fini.
Inoltre il Consiglio europeo ha approvato il testo del progetto di decisione che modifica il TFEU. Ha deciso di avviare immediatamente la procedura semplificata di revisione di cui all’articolo 48, paragrafo 6 del TUE. La consultazione delle istituzioni interessate dovrebbe concludersi in tempo per consentire l’adozione formale della decisione nel marzo 2011, il completamento delle procedure nazionali di approvazione entro la fine del 2012 e l’entrata in vigore il 1* gennaio 2013.
Il Consiglio europeo ha inoltre invitato i ministri delle finanze della zona euro e la Commissione a ultimare i lavori sull’accordo intergovernativo che istituisce il futuro meccanismo entro il marzo 2011, integrandovi le caratteristiche generali contenute nella dichiarazione dell’Eurogruppo del 28 novembre 2010, approvata dal Consiglio europeo. Il meccanismo sarà attivato con il comune accordo degli Stati membri della zona euro in caso di rischio per la stabilita’ dell’intera zona euro.
Gli Stati membri la cui moneta non è l’euro saranno associati ai lavori, se lo desiderano. Possono decidere di partecipare caso per caso alle operazioni condotte secondo il meccanismo.
Il Consiglio europeo ha chiesto di accelerare i lavori sulle sei proposte legislative in materia di governance economica, partendo dalle raccomandazioni della task force approvate lo scorso ottobre e mantenendo un alto livello di ambizione, affinché possano essere adottate entro il giugno 2011. Ha accolto con favore la relazione del Consiglio sul trattamento della riforma sistemica delle pensioni nel quadro del patto di stabilità e crescita (PSC) e ha chiesto che la relazione si rispecchi nelle specifiche sull’attuazione del patto di stabilità e crescita riformato.

 
Consiglio UE
Conferenza stampa del Consiglio

CONFERENZA STAMPA DEL CONSIGLIO EUROPEO

Al vertice del 16 e 17 dicembre i leader europei hanno raggiunto un accordo unanime sul progetto di decisione che introduce una modifica limitata del trattato, che consentirà agli Stati membri della zona euro di istituire un meccanismo permanente per salvaguardare la stabilità della zona euro nel suo insieme.

La modifica non estenderà le competenze dell’Unione, riguarderà unicamente i membri della zona euro e dovrà essere approvata da tutti gli Stati membri conformemente alle rispettive norme costituzionali. La modifica sarà adottata mediante una procedura di revisione semplificata e dovrebbe entrare in vigore il 1º gennaio 2013, in modo che il meccanismo possa diventare operativo nel giugno 2013.

Il vertice ha convenuto le caratteristiche generali del meccanismo permanente che subentrerà alle attuali misure temporanee. Esso sarà attivato con il comune accordo degli Stati membri della zona euro in caso di rischio per la stabilità dell’intera zona euro ed è prevista la partecipazione dell’FMI. Gli Stati membri la cui moneta non è l’euro potranno associarsi ai lavori, se lo desiderano. Per ciò che riguarda la partecipazione dei creditori del settore privato, alla conferenza stampa al termine dei lavori Herman Van Rompuy ha affermato che “l’UE continuerà ad attenersi rigorosamente alle pratiche standard dell’FMI e internazionali”.

I leader della zona euro hanno dichiarato, insieme alle istituzioni dell’UE, di essere “pronti a fare tutto il necessario per assicurare la stabilità dell’intera zona euro”, sottolineando che “l’euro è e sarà una parte centrale dell’integrazione europea”.
Il Consiglio europeo ha chiesto di accelerare i lavori sulle proposte legislative in materia di governance economica, partendo dalle raccomandazioni della task force, affinché possano essere adottate entro il giugno 2011.

La nuova strategia Europa 2020 per la crescita e l’occupazione continuerà a guidare l’Unione e gli Stati membri nel rispondere alla crisi e promuovere la realizzazione di riforme strutturali.

Il vertice ha approvato le conclusioni sull’allargamento ed ha concesso al Montenegro lo status di paese candidato.

All’articolo 136 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea è aggiunto il paragrafo seguente:  “Gli Stati membri la cui moneta è l’euro possono istituire un meccanismo di stabilità da attivare ove indispensabile per salvaguardare la stabilità della zona euro nel suo insieme. La concessione di qualsiasi assistenza finanziaria necessaria nell’ambito del meccanismo sarà soggetta a una rigorosa condizionalità.”

 

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