APPROVATA LA DIRETTIVA SULLA MOBILITA’ DEI PAZIENTI (19.1.2011)

06 Novembre 2011

Approvata la direttiva sulla mobilità dei pazienti

L'assistenza sanitaria e la sua qualità restano una prerogativa delle politiche sociali nazionali

Con il voto di mercoledì 19 gennaio, il Parlamento ha approvato a larga maggioranza la relazione legislativa redatta da Françoise Grossetête, francese del PPE, che ha commentato: “I pazienti non saranno più lasciati soli quando vogliono curarsi all’estero e ottenere un rimborso. Questa direttiva, finalmente, farà luce sui diritti dei pazienti, fino ad ora molto aleatori”.

Le nuove norme stabiliscono che i cittadini dell’UE possono essere rimborsati per l’assistenza medica che ricevono in un altro Stato membro, a condizione che il trattamento e i costi siano coperti dal sistema sanitario nel loro paese. I costi relativi alle cure all’estero saranno rimborsati dal paese d’origibe del paziente in misura corrispondente ai costi che il sistema avrebbe coperto se tale assistenza fosse stata prestata in patria.

Le autorità possono esigere che i pazienti richiedano un'”autorizzazione preventiva” per i trattamenti che necessitano di un ricovero ospedaliero o di cure sanitarie specializzate. L’autorità sanitaria nazionale dovrò dimostrare che il paziente otterrà la prestazione in tempo utile nel paese di residenza.
 
Un punto di contatto per informare il paziente
Ogni paese deve designare un “punto di contatto” per fornire informazioni ai pazienti interessati a curarsi all’estero. I punti di contatto forniranno anche assistenza in caso di problemi.
Farsi visitare, operare o ricoverare all’estero diventerà un vantaggio soprattutto per i pazienti inseriti in lunghe liste d’attesa, o quelli che hanno bisogno di cure specialistiche che non esistono nel loro paese. I deputati hanno anche rafforzato le disposizioni per la cooperazione fra Stati UE in materia di malattie rare.
Un dato comune a tutta Europa, comunque, è che la maggior parte dei pazienti preferisce ricevere cure vicino a casa. Attualmente, solo l’1% dei bilanci sanitari è speso in cure transfrontaliere.
Le nuove norme riguardano solo le persone che scelgono di farsi curare all’estero. La tessera europea di assicurazione malattia continuerà a restare valida per i cittadini che hanno bisogno di un trattamento urgente quando sono in viaggio in un altro paese dell’UE.
Le prossime tappe
Il testo approvato dai deputati europei è il risultato di un accordo raggiunto con il Consiglio, che ora deve dare soltanto la sua approvazione formale. A quel punto gli Stati membri avranno 30 mesi di tempo per apportare le necessarie modifiche alla loro legislazione nazionale.


 
 
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