Medici – Direttiva Ue – cure trans-frontaliere: un argine a turismo sanitario e libero mercato. Il testo

06 Novembre 2011

NEWS

Direttiva Ue – cure trans-frontaliere: un argine a turismo sanitario e libero mercato. Il testo

 
Comunicato Stampa di Rosa Pavanelli, Responsabile Internazionale FP CGIL
Vice Presidente Federazione Europea dei Sindacati dei Servizi Pubblici

Il 18 gennaio il Parlamento Europeo ha approvato la “Direttiva sul
diritto dei pazienti alle cure trans-frontaliere”. Un compromesso tra le
attese di chi, come la Commissione Europea, sperava di aprire alla
concorrenza sul mercato interno il settore dei servizi sanitari e chi,
come la Federazione Europea dei Servizi Pubblici e l’Fp-Cgil, puntava a
garantire l’allargamento del diritto alla cura dei cittadini europei
senza avallare la mercificazione della salute e pregiudicare la tenuta
dei sistemi sanitari pubblici.
L’applicabilità delle regole del mercato interno ai servizi sanitari,
già riconosciuta dalla Direttiva Servizi del 2006 e dalla Corte di
Giustizia Europea, trova finalmente un argine. “La sanità pubblica – si
legge nella direttiva – rientra nei motivi imperativi di interesse
generale che possono giustificare restrizioni alla libertà di
circolazione prevista dai trattati”. Inoltre il testo ribadisce che
universalità, equità, solidarietà e accesso a cure di buona qualità sono
fattori determinanti delle prestazioni sanitarie nella UE.
Agli Stati Membri compete la responsabilità di fornire prestazioni
sanitarie sicure, di qualità, efficaci e quantitativamente adeguate ai
bisogni dei propri cittadini. La libertà di richiedere prestazioni
sanitarie in un altro paese non può pregiudicare la programmazione
nazionale, né l’equilibrio finanziario dei singoli sistemi sanitari. Per
questa ragione gli Stati Membri possono decidere di introdurre procedure
di autorizzazione preventiva.
Dal testo è scomparsa la libera circolazione dei fornitori di servizi
sanitari sul mercato interno. E’ un fatto importante che riposiziona
l’accento sulla dimensione sociale della tutela della salute nella UE,
ma è anche uno degli aspetti che dovrà essere monitorato nella fase di
adozione della Direttiva da parte degli Stati Membri, perché non
prevalgano le spinte liberiste che recentemente la Presidenza di turno
ungherese ha dichiarato di volere promuovere.

 

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