Mobilitazione della Polizia Municipale contro il depotenziamento del servizio

18 Luglio 2011

Mobilitazione della Polizia Municipale contro il depotenziamento del servizio

CGIL FP  MILANO INFORMA:
ORDINE DEL GIORNO ASSEMBLEE 23 FEBBRAIO 2007
La riorganizzazione del Comune di Milano avviata con il mese di Settembre, ha interessato il Corpo della Polizia Locale di Milano, modificandone gli assetti organizzativi, la strutturazione delle sedi di lavoro e la collocazione in termini generali della quasi totalità degli organici.
A distanza di quasi cinque mesi dall’avvio delle operazioni di accorpamento delle sedi dei Comandi -ricordiamo la decisione unilaterale del Comune di ridurre da 15 a 9 le sedi dei comandi di Zona- la situazione presente all’interno di ogni zona appare difficoltosa e in alcuni casi caotica per tutta una serie di motivi.
Oggi, nell’assemblea indetta a seguito delle innumerevoli segnalazioni pervenute alle OO.SS., registriamo che la disponibilità mantenuta dal personale e dalle Organizzazioni Sindacali in ordine al difficile processo di riorganizzazione, non è stata riconosciuta con l’accoglimento delle segnalazioni più importanti avanzate al Comando, a seguito della nostra precedente assemblea e nei lavori del tavolo tecnico avviato per scongiurare il peggioramento delle condizioni lavorative del personale.
Và innanzitutto evidenziato che l’obiettivo dell’avvicinamento dei servizi alla cittadinanza si è rivelato quanto mai irrealizzato.
La chiusura di importanti sedi e l’aumento delle zone di riferimento per ciascun Vigile, ha reso difficoltosa la possibilità per i cittadini di raggiungere le sedi dei Comandi e alquanto lenta la capacità di intervento sul territorio delle unità operative preposte a tale scopo.
Le strutture organizzative ed i centralini telefonici sono appesantiti e resi inoperativi da un approccio confusionario ed improvvisato nella modifica dell’organizzazione del servizio.
Gli accorpamenti di sede, quindi, hanno ampliato il problema della logistica. Ciò , sia per le strutture da adibire a spogliatoi che per gli uffici ed i locali da utilizzarsi per le attività necessarie e funzionali all’interno dei comandi.
Sale vigili inesistenti, spogliatoi inagibili ed affollati, uffici sottodimensionati per la presenza dei Vigili, sportelli inadeguati rappresentano la cruda realtà oggi riguardante la generalità dei servizi e degli appartenenti al CPM.
Per queste motivazioni oggi più che mai è necessario un confronto con l’amministrazione comunale a livello dei responsabili politici.
Nell’incontro tenutosi il giorno 22, appena 12 ore prima delle assemblee odierne, si è svolto un confronto alla presenza del quadro dirigente del CPM- Comandante e vice- in cui le richieste avanzate dalle OO.SS. sono state ancora una volta semplicemente registrate dalle nostre controparti, anche con la condivisione delle motivazioni addotte.
La riunione, però, come evidenziato dalla relazione introduttiva, con grande rammarico, si è conclusa con un impegno generico e non formalizzato su molte vicende e, fatta salva la disponibilità a riconvocare le OO.SS. sui prossimi concorsi per le progressioni verticali per COMM.AGG. e per COMM.Capo, sul resto delle questioni non si è prodotta alcuna significativa soluzione reale e condivisa.
Ricordiamo che prima del confronto del 22 era stata richiesta una disponibilità su alcune questioni dirimenti, al fine di rendere maggiormente sostenibile il processo di riorganizzazione.
Le questioni della logistica inadeguata restano aperte e, la disponibilità degli appartenenti al Corpo resta senza alcuna contropartita rispetto all’adeguamento dei problemi più spinosi.
Né la sistemazione dei Locali di via S.Paolino- per il trasferimento della zona Gratosoglio oggi in via S.Abbondio- o alcune sistemazione degli uffici della zona 1 in xxv aprile risultano risposte sufficienti.
Anche le procedure realizzate per la razionalizzazione del personale a seguito degli accorpamenti degli uffici, non sono state sottoposte al criterio più rigido della matricola ed hanno registrato fortissime anomalie in alcune zone della vigilanza, in alcuni casi violando le prerogative previste per i dirigenti sindacali.
La stessa parametrazione per l’individuazione delle percentuali di personale da utilizzare “all’esterno”, risulta viziata dalla considerazione di alcune casistiche mai interessate all’individuazione dei rapporti numerici (pers. amministrativo, maternità,servizi condizionati temporanei).
Per quanto riguarda il personale amministrativo, và avviato un confronto apposito al fine di definire competenze e ruoli all’interno della nuova strutturazione dei servizi della polizia locale.
Mentre il processo di riorganizzazione avanza imperterrito, le risorse per il progetto Vigili in Strada, ferme da dieci anni, non hanno avuto alcuna considerazione fino alla stessa riunione del 22.
Al problema rappresentato dalle circa 150 domande di mobilità verso altri enti, rimaste senza alcun ascolto da parte del Comune di Milano, l’amministrazione intende rispondere con un bando di mobilità per alcune decine di unità.Tale procedura, così come congegnata, non realizza l’obiettivo della mobilità e crea disequilibri nel funzionamento dei turni.
Occorre procedere alle nuove assunzioni attraverso un nuovo bando di concorso, con procedure snelle e rapide ed utilizzando le nuove possibilità offerte dalla legge finanziaria.
Occorre avviare la trattativa per la distribuzione nei confronti del Corpo delle quote di risorse previste dall’art.208 del codice della strada.
Occorre concludere il percorso delle progressioni orizzontali per quanti non hanno ancora ottenuto tale riconoscimento in base agli accordi sindacali vigenti.
Occorre avviare un processo di nuova formazione del personale e di nuova organizzazione del servizio che riduca, per la tutela della salute degli operatori, l’esposizione agli incroci.
Il Comune di Milano, ha investito diversi milioni di euro per la riorganizzazione dei servizi e per le assunzioni di tanti dirigenti esterni, con modalità che in questi giorni la stampa evidenzia essere messe al vaglio della magistratura contabile e penale.
Va ora riservata una quota di risorse per i dipendenti non dirigenti e all’interno dei servizi della Polizia Locale.
Le organizzazioni sindacali hanno il compito di presidiare costantemente il processo di riorganizzazione anche per evitare il peggioramento delle condizioni lavorative e per mantenere la difesa della dignità degli operatori del Corpo.
Per questi motivi l’assemblea da mandato alla Fp Cgil. di avviare lo stato di agitazione del Corpo della Polizia Locale, investendo della questione il Prefetto di Milano.
Dà mandato alla Fp Cgil di coinvolgere tutte le OO.SS.
Nei prossimi giorni, in concomitanza dell’apertura del confronto sindacale sulla costituzione del nuovo fondo per i dipendenti comunali, occorre predisporre un presidio della Polizia Locale, presso la sede delle risorse umane per ottenere il riconoscimento economico dovuto alla categoria e le nuove procedure concorsuali.
Durante la stessa giornata, individuata adesso per il giorno 13 di Marzo, giorno in cui partirà il confronto sulle risorse per il Contratto Integrativo e per la costruzione del fabbisogno triennale del personale,dovrà essere organizzata una conferenza stampa.
Va altresì prevista, in caso di mancata risposta alle questioni più importanti e dopo una nuova assemblea del personale una giornata di lotta per tutta la categoria.
Approvato all’unanimità dai partecipanti alle due assemblee.


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