ISP – Referendum acqua – una vittoria del popolo

18 Luglio 2011

Una vittoria del popolo italiano!

italia
Manifestazione per l’acqua

Per l’ISP un clamoroso NO alla privatizzazione delle acque, all’energia nucleare, ed all’impunità per i politici

Gli italiani hanno votato in un referendum nazionale il 12 ed il 13 giugno per respingere la privatizzazione dei servizi idrici, il ricorso all’energia nucleare, e per limitare l’impunità legale del Primo Ministro Berlusconi. La privatizzazione delle acque è stata respinta da una maggioranza stupefacente: 25 milioni di voti contro 1, una maggioranza del 96%.

Il voto è stato il risultato di anni di campagna organizzata da parte della Funzione Pubblica CGIL, affiliata all’Internazionale dei Servizi Pubblici, che ha lavorato per creare le alleanze con molte organizzazioni della società civile, a livello locale e nazionale. Sotto il precedente governo, la campagna ha lavorato per sostenere una legge di iniziativa popolare che avrebbe reso la privatizzazione dell’acqua illegale. Quando il governo fu sostituito dall’attuale regime berlusconiano, hanno trasformato la campagna in una richiesta di referendum sulla legge Berlusconi che prevedeva la privatizzazione dell’acqua e di altri servizi pubblici.

Era necessario raggiungere la partecipazione di 50% degli aventi diritti al voto affinché fosse valido il referendum – mentre il governo italiano pressava il popolo italiano perché non si disturbasse ad andare a votare. Ma oltre il 57% degli italiani ha sostenuto la campagna attraverso l’esercizio del proprio diritto di voto. Il risultato è anche la vittoria della democrazia.

L’ISP ha aiutato questa campagna in molti modi. La campagna globale dell’ ISP contro la privatizzazione dell’acqua ha fornito costante sostegno ed impeto per il movimento in Italia, come in altri paesi. L’unita di ricerca specialistica dell’ISP, PSIRU, ha contribuito con molte informative, illustrando molte presentazioni per la campagna. L’ISP ha anche aiutato ad incrementare l’affluenza incoraggiando a votare per questo referendum.
i membri affiliati di origine italiana residenti all’estero
 
Possiamo utilizzare le diverse lezioni apprese da questa importante vittoria per rafforzare il nostro movimento.

* La difesa dei servizi pubblici come l’acqua è un tema globale, anche se le lotte più importanti si svolgono a livello locale, regionale o nazionale. Si può utilizzare il risultato del referendum italiano per rafforzare la posizione dei sindacati che lottano ovunque per mantenere pubblici i servizi idrici.

* Nel settore dell’acqua, questa vittoria è in linea con la riuscita di una serie di campagne anti-privatizzazione come è avvenuto in Uruguay, dove la mobilitazione di massa ha costretto al cambiamento della costituzione nazionale; a Cochabamba, Bolivia, dove un sollevamento popolare ha posto fine alla privatizazione programmata da una grande multinazionale americana; in Ghana, dove la recente mobilitazione popolare ha posto fine al proposito di porre in appalto la gestione dell’Azienda nazionale dell’acqua; ed in Sud Africa, dove una politica favorevole alla privatizzazione è stata fermata ed il diritto all’acqua è stato consacrato nella Costituzione. Le campagne pubbliche e sindacali a livello locale, regionale ed internazionale sono recentemente culminate in un voto favorevole nell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel Luglio 2010 che ha approvato il Diritto all’acqua.

In queste campagne, i sindacati hanno strettamente collaborato con le ONG, creando movimenti potenti per rovesciare iniziative di ispirazione corporative e politiche.

Queste campagne non sono state limitate soltanto alla sicurezza, al salario ed alle condizioni del posto di lavoro – nonostante queste debbano rimanere preoccupazioni centrali per qualsiasi sindacato. I sindacati devono sviluppare una strategia a lungo termine per costruire il “sindacalismo sociale” e rendere prioritario raggiungere quei cittadini che dipendono dai servizi che noi forniamo. Soltanto con forti alleanze possiamo sconfiggere il potere di coloro che usurpano la volontà del popolo, sia attraverso la corruzione, l’autoritarismo, o la distorsione della democrazia.

Come sindacalisti, dobbiamo preparare i nostri iscritti ad una lunga lotta politica fondata sulla conquista del consenso popolare per i servizi che forniamo.

Una serie di battaglie a breve-termine sono quasi sempre parte di una visione più ampia e più profonda. Dobbiamo creare alleanze durevoli capaci di un’ ampia mobilitazione su temi specifici; usare tecniche creative di mobilitazione, soprattutto per raggiungere i giovani, e di creare collegamenti più forti con gli alleati internazionali. Dobbiamo promuovere lo sviluppo positivo di ciascun servizio pubblico, creando meccanismi di partecipazione che permettano ai lavoratori ed ai cittadini un dialogo continuo con i funzionari eletti, e con i dirigenti pubblici, per fornire servizi pubblici di qualità a tutti i cittadini. Il Consiglio dei Sindacati Globali può fornire diversi strumenti per questa campagna continua, conosciuta come Servizi Pubblici di Qualità – ACTION NOW!

Dobbiamo celebrare questa vittoria costruendo campagne di ancora maggior successo in tutto il mondo!

 
 

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