Medici – Manovra iniqua e con la beffa delle assunzioni solo dei primari. Domani sindacati medici a Roma per decidere sulle proteste.Gli articoli su PA e Sanità

26 Ottobre 2011

NEWS

Manovra iniqua e con la beffa delle assunzioni solo dei primari. Domani sindacati medici a Roma per decidere sulle proteste. Gli articoli su PA e Sanità.

 

Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FPCGIL Medici

 

Domani pomeriggio, a Roma alle 15 e 30, ci riuniremo con gli altri sindacati dei medici per ricercare un percorso unitario di protesta e definire le proposte di modifica alla manovra finanziaria. Il testo circolato in queste ore conferma che quella predisposta dal Governo sarà infatti l’ennesima manovra iniqua per i medici pubblici e dannosa per i cittadini, con inaccettabili tagli alla sanità e ulteriori ticket.
La manovra prevede la proroga del blocco del turn over, con l’odiosa beffa della deroga per l’assunzione solo dei direttori medici di struttura complessa, concessa alle Regioni sottoposte ai Piani di Rientro. Migliaia di medici che già lavorano in condizione di estremo disagio non solo non vedranno sostituiti i colleghi che andranno in pensione, ma dovranno sopperire anche ai turni di guardia di quelli “promossi a primario”, con scelta dei direttori generali nominati dalla politica. È poi paradossale che per giustificare la deroga per i primari si ponga il fine del mantenimento dei livelli essenziali di assistenza, come se tutti gli altri dirigenti medici e gli stessi  precari non vi contribuissero.
Mortificante e iniquo è poi il prolungamento del blocco delle retribuzioni fino al 2014, che a fronte di un tasso d’inflazione arrivato al 2,7% si traduce per i medici in una perdita di potere d’acquisto che varia a seconda delle qualifiche, non inferiore ai 6mila euro, come calcolato dal Sole 24 ore, ma che in alcuni casi può raggiungere i 10mila euro. Si tratta di sacrifici chiesti ancora una volta a chi svolge una funzione pubblica, mentre non si colpiscono rendite ed evasione fiscale, rimandando i tagli ai costi della politica.
Infine è paradossale far pagare ai cittadini il ticket al pronto soccorso per gli accessi impropri, salvo poi impedire con il blocco del rinnovo delle convenzioni per i medici una reale riorganizzazione delle cure primarie per i prossimi tre anni, fondamentale per garantire una risposta territoriale h24 ai bisogni di salute dei cittadini, a partire dalle urgenze minori.

 
 
 
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