Informativa tavolo tecnico e iter elaborazione bozza documento ministeriale sull’OSS. Comunicato di Cecilia Taranto Segretaria Nazionale FP CGIL Sanità e di Gianluca Mezzadri Coordinatore Nazionale Professioni Sanitarie FP CGIL

15 Dicembre 2011

Informativa tavolo tecnico e iter elaborazione bozza documento ministeriale sull'OSS. Comunicato di Cecilia Taranto Segretaria Nazionale FP CGIL Sanità e di Gianluca Mezzadri Coordinatore Nazionale Professioni Sanitarie FP CGIL

 

 
Il 29 novembre scorso presso la sede del Ministero della Salute si è svolta una riunione del tavolo tecnico ristretto per proseguire l’esame della situazione ed i conseguenti lavori di elaborazione di un documento condiviso che faccia il punto complessivo della situazione ed fornisca indicazioni univoche per affrontare le problematiche dell’Operatore Socio Sanitario, nel rispetto dello spirito e del percorso delineato nell’accordo stato regioni istitutivo del profilo.
 
All’incontro, convocato e coordinato dal Dott. Saverio Proia del Ministero della Salute, FP CGIL era rappresentata da Gianluca Mezzadri ed hanno partecipato i rappresentanti di CISL FP, UIL FPS, FIALS, FSI, Federazione IPASVI, MIGEP, Regione Lombardia e Regione Veneto.

Oltre a quanto già contenuto nella bozza di documento già predisposta, oggetto delle nostre precedenti informative, la discussione si è sviluppata come segue.
 
Riguardo la formazione complementare in assistenza sanitaria, emerge che quasi nessuna regione ha interesse ed intende oggi formare OSSS, anche perché la frammentazione dei percorsi formativi è un grosso problema noto da parecchio tempo, oltre ai noti problemi di natura contrattuale e lavorativa.
 
Nelle riorganizzazioni in corso, c’è necessità di avere invece figure professionali omogenee che abbiano la stessa valenza e propensione al lavoro in equipe su tutto il territorio nazionale, magari riqualificando in modo mirato quelle esistenti
 
I contributi pervenuti vanno in questa direzione e ipotizzano di tenere assieme il bagaglio formativo, le competenze e le funzioni degli operatori esistenti, con un arricchimento dei percorsi formativi e lavorativi rispetto alla fase attuale e l’introduzione dell’obbligo alla educazione continua, in un’ottica di poter disporre di un operatore adattabile e concreto nell’organizzazione del lavoro.
 
In molte regioni c’è il problema della formazione libera, fuori controllo; c’è necessità di rimettere mano alla formazione e il tavolo dovrebbe esprimersi per dare delle linee guida alle regioni affinché possano comportarsi in modo omogeneo.

Al fine di poter uniformare la formazione, si avanza l’ipotesi che questa figura sia formata in ambito di servizio sanitario nazionale in stretta correlazione con i servizi sociali, prevedendo anche forme di riconoscimento dei percorsi formativi pregressi (previe valutazioni degli effettivi percorsi, oggi estremamente disomogenei).

Emerge la necessità di mettere un po’ d’ordine, con flessibilità, a tutta la questione OSS e le Regioni propongono di pensare anche a eventuali future riconversioni dell’OSS con moduli tematici di almeno 200 ore per impieghi specifici nel sanitario o nel sociale.
 
Si discute anche del problema delle certificazioni delle competenze OSS dell’Emilia Romagna che si sta estendendo a macchia d’olio anche in altre 6/7 regioni (con numeri di operatori impressionanti e costi per operatore molto elevati), per il quale abbiamo inviato, nei giorni scorsi, una richiesta di incontro al Presidente Errani.
 
Le rappresentanti della conferenza delle regioni (Lombardia e Veneto) hanno condiviso questa analisi e si rendono disponibili a fare chiarezza sul numero di operatori, sull’effettivo fabbisogno (la Lombardia ha dichiarato di averne circa 20000 al lavoro, equamente divisi tra sanità e sociale, con circa ulteriori 22000 unita’ gia’ formate e non occupate; questo, nonostante negli ultimi 5 anni abbiano dichiarato un fabbisogno pari a zero), sul contenuto/gestione dei corsi e sulle effettive mansioni.
 
Terminata l’elaborazione del documento da parte del tavolo ministeriale, emerge la disponibilità della Conferenza delle Regioni a recepirlo.
 
In sintesi, al termine della discussione, si approva la seguente scaletta di lavoro: 

  1. Le Regioni elaboreranno e forniranno al tavolo i dati relativi alla questione OSS (operatori formati, operatori occupati, tipologia della formazione).
  2. In base al punto 1, le Regioni dovranno elaborare reali fabbisogni di questi operatori
  3. Il modello formativo dovrà essere rivisto in modo da essere correttamente vigilato dal committente e gestito/effettuato con personale sanitario e sociale.
  4. Nella stesura del documento, pur evitando di parcellizzare troppo la figura, si dovrà ragionare sulle tipologie di formazione (unica, di base iniziale con moduli specifici) per poter mettere gli OSS in condizione di collaborare con tutte le professioni sanitarie e sociali in tutti i processi, con funzioni e ruoli definiti.

 
I tempi concordati per questo percorso, sono i seguenti:

  • le regioni, entro il mese di gennaio 2012, si impegnano a fornire i dati di cui ai punti 1 e 2
  • nel frattempo il Ministero elaborerà un testo integrato con i vari contributi pervenuti, per quanto riguarda i punti 3 e 4, che sarà inviato ai partecipanti e costituirà oggetto di esame e valutazione entro la prossima riunione
  • la prossima riunione sarà convocata per l’inizio di febbraio 2012.

 
Quindi, in attesa del termine dei lavori, che dovranno produrre linee guida nazionali condivise in materia, vi invitiamo a continuare a contrastare eventuali iniziative territoriali inerenti modifiche organizzative, formative o di riconoscimenti lavorativi particolari per questi operatori.
 
Sarà nostra cura tenervi informati sul prosieguo dei lavori.
 
La Segretaria Nazionale FP CGIL Sanità Cecilia Taranto
Il Coordinatore Nazionale Professioni Sanitarie FP CGIL Gianluca Mezzadri

Roma, 30 novembre 2011

 
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