Lavoro femminile: ha ragione Ministra Fornero, Paese immaturo, ma flessibilità non c’entra. Nella Pa i concorsi garantiscono il 55,6% di presenza, servono welfare e meritocrazia. Comunicato stampa Fp-Cgil Nazionale

28 Maggio 2013

Lavoro femminile: ha ragione Ministra Fornero, Paese immaturo, ma flessibilità non c'entra. Nella Pa i concorsi garantiscono il 55,6% di presenza, servono welfare e meritocrazia. Comunicato stampa Fp-Cgil Nazionale

 
“Speriamo che domani non si ripeta il rito della retorica pelosa. Ha ragione la Ministra Fornero quando dice che il Paese è immaturo e parla troppo delle donne senza far seguire alle parole i fatti. Sbaglia se pensa che la marginalità dipenda dall’assenza di flessibilità, soprattutto se si riferisce alle forme contrattuali e non agli strumenti di conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro, al welfare locale e ai servizi di assistenza all’infanzia, settori su cui stiamo facendo grossi passi indietro. Penso alla stretta sul part time, che nel lavoro pubblico ha punito incomprensibilmente le donne, o alla legge 188 sulle dimissioni in bianco, che andrebbe immediatamente ripristinata. Qualora parlasse di questo, saremmo d’accordo con la Ministra, ma lei si troverebbe in difficoltà: il Governo di cui fa parte, oltre a innalzare l’età di pensionamento per tutti, donne comprese, sul terreno dello stato sociale non ha mosso un dito. A pesare sono la mancanza di un ruolo attivo dello Stato nella promozione del lavoro femminile, la cultura maschilista che affligge la società italiana e l’assenza di meritocrazia”, con queste parole Rossana Dettori, Segretaria Generale dell’Fp-Cgil Nazionale, commenta le dichiarazioni della Ministra del Lavoro Elsa Fornero.

“Un tasso di occupazione femminile poco inferiore al 47% rappresenta un allarme, soprattutto se confrontato con la media europea. Ma basta guardare alla pubblica amministrazione italiana – aggiunge la sindacalista – per capire che le donne, laddove possono confrontarsi sul piano del merito, raggiungono obbiettivi ambiziosi. Con i concorsi pubblici, un tipo di selezione che con tutti i suoi limiti opera una scelta meritocratica ed elimina le barriere ideologico-culturali, le donne hanno conquistato un ruolo nel lavoro pubblico, rappresentando il 55,6% dei dipendenti, anche se gli ostacoli da abbattere sono ancora tanti”.

“Bisogna abbandonare il buonismo. Se la Ministra Fornero è così preoccupata, ed è giusto che lo sia, proponga un piano generale di incentivi che, a partire dai tempi di conciliazione, affronti alla radice i problemi, dalle dispari opportunità in entrata alle differenze stipendiali, passando per l’insopportabile supremazia maschile nei ruoli dirigenziali. Nessuna soluzione – conclude Dettori – può però prescindere dal welfare e quindi dai diritti delle donne”.

Roma, 7 Marzo 2012

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