Autonomie Locali – Roma e Lazio: Presentazione dati indagine su “Futuro servizi educativi “

29 Marzo 2013

Roma e Lazio: Presentazione dati indagine su "Futuro servizi educativi "

 

 Comunicato Stampa Cgil F.P. Roma e Lazio:
Prima di tutto la qualità, questo chiede chi lavora negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia di Roma Capitale

 

 Ieri, 28 marzo, al teatro Mongiovino,  la FP CGIL Roma e Lazio ha promosso un confronto tra operatori, esperti e rappresentanti della politica e delle istituzioni  sui servizi all’infanzia di Roma Capitale.
Sono stati presentati i  risultati dell’indagine realizzata con le dipendenti dei servizi educativo scolastici di Roma Capitale.
Prima di tutto la qualità del servizio, meno sprechi, più sicurezza e meno precarietà. Questo è quanto è emerso dall’indagine sulle priorità per il rilancio dei servizi scolastici della capitale. Quasi il 70% delle lavoratrici intervistate mettono come priorità il mantenimento del rapporto educatore/bambini e insegnante/bambini. Mentre il 60% vorrebbe che venissero stanziate le risorse necessarie all’apertura delle strutture ancora chiuse ma disponibili. Per un intervistata su tre è importante l’aggiornamento professionale e il miglioramento delle condizioni di lavoro. Solamente una su quattro mette al primo posto l’aumento del salario, irrisoria la percentuale di chi chiede di lavorare meno ore (1,42%).
Un incontro organizzato non solo per presentare i dati del rapporto, ma che ci ha consentito di discutere con esponenti della politica quelli che potrebbero essere gli obiettivi concreti per rilanciare il settore e per promuovere la cultura del “Social Investment” nelle nostre amministrazioni locali.
Da qui le nostre proposte per recuperare dal fallimento di Alemanno :
–          il recupero del patrimonio edilizio inutilizzato per mancanza di fondi per le ristrutturazioni;
–          riapertura delle strutture ristrutturate a gestione diretta, compresi i nidi di Largo Rotello del municipio 8° e quelli di Torrino e Mostacciano del mun 12°;
–          utilizzare le ristrutturazioni per avviare un progetto di produzione di energia pulita che consentirà risparmi di gestione e futuri introiti per l’energia prodotta in eccesso;
–          una pianificazione di riduzione del precariato attraverso la decisione di utilizzare, ogni anno, un quota delle risorse a disposizione per le assunzioni nel settore educativo scolastico;
–          un aggiornamento professionale di qualità;
–          ripristinare comportamenti uniformi tra i municipi nel trattamento del personale e del servizio;
–          razionalizzazione dell’offerta delle strutture a partire dall’analisi degli addensamenti delle liste d’attesa e delle disponibilità inutilizzate, per una programmazione basata sui bisogni territoriali;
–          affrontare l’emergenza carenza supplenti nella scuola dell’infanzia, condizione per la quale chiederemo alle altre organizzazioni sindacali di indire uno stato d’agitazione del personale;
–          la garanzia della continuità e la piena applicazione delle indennità concordate nell’accordo del 2010.
Questi alcuni degli elementi emersi assieme alla necessità di rivedere la legge regionale sugli asili nido  e alla esigenza di avere una normativa nazionale che riconosca il sistema educativo zerosei anni e che lo finanzi adeguatamente.
 


 
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