Spagna: grandi manifestazioni per la sanità pubblica (23 giugno 2013)

24 Giugno 2013

Spagna: una 'marea blanca' contro la privatizzazione della sanità

Por un millon de razones

“La sanidad no se vende, se defiende”

La Spagna è scesa in piazza il 23 giugno 2013, una ‘marea blanca‘ (dal colore predominante, quello dei camici di chi lavora in sanità, contro i tagli alla sanità pubblica programmati dal governo Rajoy nel contesto delle misure di austerity sollecitate dalle istituzioni internazionali.
Decine di migliaia di persone hanno sfilato a Madrid e in altre città spagnole
(Cuenca, Albacete, Murcia, La Rioja, Zaragoza, Gran Canaria e Tenerife) per protestare contro la riforma che dovrebbe far risparmiare allo stato 7 miliardi di euro all’anno. Tra l’altro, il governo ha escluso dalle cure gratuite gli immigrati irregolari. Inoltre, il governo regionale di Madrid, guidato dal Partito popolare del premier, ha deciso di privatizzare la gestione degli ospedali della capitale.
Sono otto mesi oramai che la protesta cresce ed avanza. Le manifestazioni sono state organizzate dalla piattaforma
PATUSALUD che vede oltre ai maggiori sindacati CCOO e UGT, il movimento degni indignados 15MJ, la Asociación de Facultativos Especialistas de Madrid (AFEM); la Asociación Madrileña de Enfermería (AME); la Coordinadora de Hospitales y Centros de Salud (CHYCS); la Federación Regional de Asociaciones de Vecinos di Madrid (FRAVM).
PATUSALUD ha denunciato che molti governi regionali vogliono trasformare il sistema santario nazionale  in un sistema puramente commerciale a disposizione di imprese private a puro scopo di lucro, tra cui i gruppi Ribera Salud, Sanitas e HIMA San Pablo, di Puerto Rico (che arriva per la prima volta in Europa),  che dovrebbero prendere in carica i sei ospedali pubblici di Madrid  (Sureste, Infanta Leonor, Henares, Infanta Sofía, Infanta Cristina e Tajo).
In più, nella prima fase di privatizzazione, sono finiti sotto inchiesta giudiziaria, per corruzione, molti funzionari della regione di Madrid impegnati in questo processo. da cui gli slogan “sanidad privada, sanidad imputada” e “Nada nada nada, nada por la privada”
Decine di migliaia le persone scese in piazza, sotto lo striscione “Per un milione di ragioni. No alla privatizzazione della sanità pubblica.” facendo riferimento al milione di firme raccolte, in una settimana di maggio, per dire no al progetto del governo spagnolo.
“Priviamoci dei privatizzatori”, “Salvano le banche, chiudono gli ospedali”, questi gli slogan più frequenti nella manifestazione di Madrid.

 

Una ricerca dimostra che le politiche di austerity in sanità mettono a rischio la salute dei cittadini

Le riforme sanitarie decise dal governo spagnolo mettono a serio rischio la salute dei cittadini spagnoli, secondo uno studio pubblicato sul British Medical Journal, lo scorso 13 giugno.
I tagli al bilancio nazionale del 13,65% (circa 365 milioni di euro) ed i tagli lineari di oltre il 10% deo governi regionali nel 2012 hanno coinciso con aumento delle richieste di intervento sanitario, in particolare delle figure più deboli (anziani, disabili, ecc) e con un aumento delle patologie legale alla crisi (depressione, alcoolismo, suicidi).
In particolare hanno influito decisioni quali l’esclusione degli immigrati irregolari dalle cure gratuite, l’incremento dei ticket ad esempio sui farmaci e sui servizi di ambulanza.
La nostra analisi – dicono gli autori – è la prima a esaminare l’impatto complessivo delle misure di austerità in Spagna sul sistema sanitario ed i risultati sono di grande preoccupazione. Molte delle misure adottate per risparmiare denario non hanno una base scientifica. Stiamo assistendo ad effetti negativi sulla salute del popolo spagnolo e, se non vengono implementate misure correttive, questa potrebbe peggiorare con il rischio di aumenti di HIV e tubercolosi, come abbiamo visto in Grecia, dove i servizi sanitari hanno avuto gravi tagli che hanno prodotto l’aumento del rischio di resistenza ai farmaci e di diffusione delle malattie .

 
 

 
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