In Grecia secondo sciopero generale di 24 ore in meno di 4 mesi,indetto dalle due confederazioni, quella dei lavoratori pubblici (ADEDY) e quella dei privati (Gsee) contro le politiche di austerità del governo del premier Antonis Samaras. Allo sciopero ha già preannunciato la propria adesione la Federazione nazionale dei lavoratori marittimi (Pno) i cui iscritti in quella giornata terranno all’ancora nei porti tutte le navi mercantili e passeggeri, isolando così di fatto la Grecia continentale dalle isole.
“Bisogna trasformare i nostri scioperi in vere lotte popolari – dice il messaggio con cui è stato indetto lo scopero – possiamo fermarli !” Questa volta gli slogan sono molto forti contro i mezzi di comunicazione di massa , che “creano una realtà virtuale”. “Due milioni di disoccupati, tre milioni di cittadini senza aiuti sociali e ci vogliono raccontare che ora siamo sulla via giusta”.
In Portogallo, dopo lo sciopero delle poste il 25 ottobre,l’8 novembre sciopero unitario di tutti i dipendenti pubblici, il 9 trasporti e telecomunicazioni. Tra le altre misure impopolari figurano la riduzione dei salari nel pubblico impiego e l’aumento di 5 ore settimanali dell’orario, l’aumento dell’età pensionabile a 66 anni, la riduzione del 2% delle pensioni superiori ai 600 euro ed il blocco delle pensioni di reversibilita’ se il cumulo supera i duemila euro mensili. Il bilancio prevede una manovra di 3,9 miliardi (il 2,3% del PIL) per rispettare i paramenti imposti dalla Troika (UE, BCE, FMI) per la concessione di 78 miliardi nel 2011, e che per il 2014 prevedono un disavanzo del 4%.