Acqua ICE Italia

12 Dicembre 2013

Acqua diritto umano: l'iniziativa dei cittadini europei supera la soglia di validità in Italia

ICE Roma

65.223 le firme valide in Italia

“Stamane il Ministero dell’Interno ci ha comunicato che le firme raccolte nel nostro Paese per l’Iniziativa dei Cittadini Europei per l’acqua pubblica sono state dichiarate valide nella percentuale del 96,65% di quelle presentate tre mesi fa, 65.223, ben al di sopra della soglia delle 54.750 firme fissata”.
In una nota congiunta Fp-Cgil Nazionale e Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua comunicano il superamento della soglia per rendere valida l’Ice, strumento di democrazia diretta che consente ad un milione di cittadini europei di prendere direttamente parte all’elaborazione delle politiche dell’UE, invitando la Commissione europea a presentare una proposta legislativa.

“Il nostro Paese – continua la nota – contribuisce alla validità delle firme raccolte in Europa, più di 1 milione e 600.000 negli 11 Paesi che hanno superato la soglia di validità (Spagna, Italia, Lussemburgo, Belgio, Olanda, Germania, Slovacchia, Slovenia, Grecia, Lituania e Finlandia). Nei prossimi giorni verrà completato il lavoro di certificazione, ma possiamo già affermare che l’Ice ‘per l’acqua diritto umano in Europa’ è la prima iniziativa dei cittadini europei a giungere al traguardo”.

“Sempre oggi una nostra delegazione – aggiungono Fp-Cgil e Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua – ha incontrato a Roma la rappresentanza in Italia della Commissione Europea, nella persona del suo vicedirettore Emilio Dalmonte, mentre nei dintorni della stessa sede si è svolta un’iniziativa di sensibilizzazione dei cittadini sul valore dell’ICE per l’acqua pubblica”.

“Nell’esprimere la nostra soddisfazione per questo primo risultato, chiediamo che la Commissione Europea si pronunci positivamente sulle 3 questioni poste dall’Ice, e cioè – concludono Fp-Cgil e Forum Italiano dei movimenti per l’Acqua – che l’accesso all’acqua potabile sia considerato un diritto umano universale in tutta Europa, che il servizio idrico non possa essere privatizzato e che questi due principi vengano assunti dall’Unione Europea nelle discussioni relative alla definizione dei Trattati internazionali”.

 
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