Un nuovo corso per l’Europa. Il 4 aprile manifestazione a Bruxelles

06 Febbraio 2014

Un nuovo corso per l'Europa

4 aprile

Il 4 aprile manifestazione della CES a Bruxelles

L’appuntamento è per venerdì 4 aprile a Bruxelles: i lavoratori europei daranno vita ad una manifestazione contro le politiche di austerità e di rigore e per rivendicare scelte e decisioni di sviluppo e di crescita.

Qualche settimana prima del voto per il rinnovo del Parlamento europeo i sindacati di tutti i Paesi europei faranno sentire la loro voce nella capitale belga; gli obiettivi della manifestazione sono l’assoluta necessità di dire basta all’austerità e al rigore, il bisogno di invertire il segno delle politiche economiche e sociali che stanno condannando l’Europa alla recessione, il lancio di un grande piano straordinario europeo di investimenti per reindustrializzare l’Europa e per rispondere concretamente al dramma della disoccupazione, soprattutto giovanile e femminile.

Fausto Durante, responsabile del Segretariato Europa della Cgil, ricorda come la Cgil sia stata da subito favorevole: “si tratta di una giusta e importante iniziativa, da sostenere con l’impegno e la partecipazione attiva di tutti i sindacati in Europa, affinché i temi dell’Europa sociale e del lavoro siano riportati al centro della discussione e permeino i lavori del prossimo Parlamento europeo.

I sindacati italiani faranno la loro parte per assicurare, in sintonia con le richieste di giustizia sociale e di nuove politiche economiche provenienti dall’insieme del mondo del lavoro in tutta Europa, il successo della manifestazione”.

Intanto la Confederazione Europea dei Sindacati ha proposto “Un nuovo corso per l’Europa: il piano per gli investimenti, la crescita sostenibile e occupazione di qualità”.

A cinque anni dall’inizio della crisi i cittadini europei continuano a soffrire per l’incertezza economica e sociale. Disoccupazione, lavoro precario, disuguaglianze e povertà rovinano la vita di molte persone. Battere la recessione e la stagnazione delle nostre economie, dando speranza e fiducia alle persone è il compito più urgente per i leader europei.

L’ Unione europea ha il potenziale per combattere la crisi. Vi è un urgente bisogno di prendere una nuova direzione, per ristabilire la situazione economica e creare posti di lavoro di qualità in un’Europa sociale. L’UE deve sfruttare i suoi punti di forza per creare un futuro più prospero, equo e democratico.

Bisogna avere una prospettiva a più lungo termine. Sono necessari investimenti massicci per dare alle nostre economie un nuovo inizio, basato sulla crescita sostenibile. Noi proponiamo un obiettivo di investimento annuo del  2 % del PIL dell’UE per un periodo di dieci anni. Questo avrà l’ulteriore effetto di aumentare gli investimenti privati e di promuovere misure private di modernizzazione su vasta scala.

Tali investimenti potrebbero aiutare a costruire una forte base industriale, servizi pubblici di qualità, sistemi pubblici efficienti, con sistemi di welfare inclusivi, ricerca ed istituzioni educative innovative.

Sono stati spesi 1.000 miliardi di Euro per salvare il settore finanziario; 1.000 miliardi di Euro si perdono ogni anno a causa dell’evasione e della frode fiscale. E’ giunto il momento di spendere 250 miliardi di Euro per l’occupazione di qualità e un buon futuro per i cittadini dell’UE. Un audace piano di investimenti potrebbe generare fino a 11 milioni di nuovi posti di lavoro di qualità.

Il piano è aperto a tutti i paesi UE, con progetti a livello europeo da sviluppare in collaborazione con progetti d’investimento nazionali. Deve essere data priorità agli investimenti che avranno il maggiore impatto sull’attività economica nazionale.

LA CES E’ CONTRO

– Politiche basate sull’austerità.

-Un decennio perduto, con disoccupazione di massa, lavoro precario ed ingiustizia fiscale.

– Politiche economiche volte a rassicurare i mercati, piuttosto che garantire il progresso sociale.

LA CES E’ A FAVORE

– Di massicci investimenti per la crescita sostenibile ed occupazione di qualità.

– Di buoni servizi nel settore pubblico e privato, di un corretto funzionamento dei servizi pubblici, con sistemi di welfare inclusivi ed istituzioni per ricerca e didattica innovative.

– Della fine della frode e dell’evasione fiscale, di una tassazione equa per finanziare un piano di investimenti.

-Della flessibilità nell’applicazione delle norme sul debito pubblico, se si realizzano investimenti.

Antonio Morandi (Segretariato europa CGIL)

 
 

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