Il Parlamento europeo boccia la troika

17 Marzo 2014

Il Parlamento europeo boccia la troika

Parlamento europeo

Ha provocato un vero tsunami sociale

(13 marzo 2014) Il Parlamento europeo ha chiuso indagine sull’azione della Troika. E anche in questo caso, come con l’indagine sulla NSA statunitense, il verdetto è negativo: le iniziative di Bce, Commissione europea e Fondo monetario internazionale “hanno aiutato a evitare il peggio”, ma hanno anche provocato uno tsunami sociale.

Nei due testi approvati a larga maggioranza in plenaria – che concludono le inchieste condotte dal Parlamento europeo, per la commissione Affari economici e monetari, dagli eurodeputati Othmar Karas (Ppe) e Liem Hoang-Ngoc (S&D), e per quella Occupazione e affari sociali, da Alejandro Cercas (S&D) – si riconosce alla Troika di aver aiutato Cipro, Grecia, Irlanda e Portogallo, impedendo che la crisi si aggravasse. L’obiettivo immediato di evitare il default non controllato, quindi, è stato centrato. Le risoluzioni sono state approvate con 448 voti la prima (140 contrari e 27 astenuti) e con 408 la seconda (135 i contrari e 63 gli astenuti).

Su struttura e metodi di lavoro tuttavia non mancano le critiche. Bce, Commissione europea e Fmi, “con una distribuzione non equilibrata delle responsabilità tra le medesime, mandati differenti e strutture negoziali e decisionali con diversi livelli di responsabilità”, hanno minato la “responsabilità democratica della Troika nel suo insieme”, si legge nei testi approvati in plenaria.

Sotto accusa anche i ministri delle Finanze dell’Unione, in particolare l’Eurogruppo, che secondo gli eurodeputati non sono riusciti a fornire indicazioni politiche chiare e coerenti all’Esecutivo comunitari, e non si sono assunti la loro parte di responsabilità politica.

Le conseguenze sono state disastrose: la disoccupazione è aumentata in particolare tra i giovani – e con essa i tassi di povertà – e molte piccole imprese hanno fallito.

Oltre le critiche, la proposta di Strasburgo è di introdurre procedure chiare, trasparenti e vincolanti per la cooperazione tra le istituzioni in seno alla Troika e la ripartizione dei compiti al suo interno. Inoltre, i programmi di aggiustamento devono includere “piani di emergenza” nel caso in cui gli scenari di riferimento previsti non si materializzino e ciascun paese oggetto di un programma dovrebbe beneficiare di una “task force per la crescita”. Ma soprattutto, si raccomanda un ripensamento radicale della Troika, in cui il coinvolgimento del Fondo monetario internazionale diventi “facoltativo”, la Bce svolga solo il ruolo di “osservatore silenzioso”. E si auspica nel futuro la nascita di un Fondo monetario europeo in cui confluiscano le risorse del fondo salva-stati Esm.

“Errori, disaccordi e mancanza di legittimità hanno caratterizzato l’operato della Troika. La struttura, le politiche e i metodi di lavoro erano tutti sbagliati”, commenta il relatore S&D per la commissione Affari economici e monetari, il francese Hoang-Ngoc.

Fa leva sulle conseguenze dell’azione della Troika il relatore del testo per la commissione Occupazione e affari sociali Cercas (S&D): “Le politiche di austerità e le riforme strutturali imposte ai paesi interessati hanno provocato un vero tsunami sociale”.

 
 

 
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