Agenzia per l’Italia digitale – Spending review: Renzi esca dalla retorica – Agid emblema di un’Italia ferma

21 Marzo 2014

 

News

 
Agenzia per l'Italia digitale – Spending review: Renzi esca dalla retorica

                                         Comunicato stampa congiunto Fp-Cgil, Cisl-Fp

Agid emblema di un’Italia ferma

Roma, 21 marzo 2014

“L’Agenzia per l’Italia Digitale dovrebbe essere la testa d’ariete di una rivoluzione tecnologica, mentre è priva di risorse e personale. Rischia di essere illusoria la previsione di 3,6 miliardi di risparmi entro il 2016 formulata dal commissario Cottarelli, vista l’assenza degli investimenti necessari alla digitalizzazione e modernizzazione degli apparati dello Stato”, con queste parole Salvatore Chiaramonte, Segretario Nazionale Fp-Cgil, e Daniela Volpato, Segretario Nazionale Cisl-Fp, lanciano un appello al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, chiedendo “un impegno concreto a partire da risorse immediatamente spendibili”.

“Siamo di fronte a un grande rischio. È del tutto evidente – continuano i due sindacalisti – che la totale mancanza di investimenti, senza i quali è impossibile superare il gap rappresentato dall’obsolescenza degli strumenti in dotazione alle amministrazioni, il definitivo abbandono della formazione professionale e un invecchiamento allarmante dei dipendenti pubblici rappresentino una grave minaccia. Un’Agid carente di personale non può certo aiutare. Dei 130 posti previsti in organico, 40 sono vacanti, appena 35 sono ricoperti da funzionari di ruolo, 4 da dirigenti, mentre 60 sono i comandati, ovvero dipendenti di altre amministrazioni dislocati nell’Agenzia e da anni in attesa dell’inserimento in ruolo. A fronte di questo ci sono ben 5 consulenti che ricoprono continuativamente veri e propri ruoli manageriali”.

“Serve un’Agid in grado di agire in modo limpido ed efficace. Servono banche dati interconnesse, dematerializzazione, servizi elettronici ai cittadini, reti più efficienti, investimento nell’open source. L’Agid rappresenta una grande risorsa inespressa del nostro sistema, una potenziale fonte di risparmi che non pesano sulla vita delle persone ma la migliorano – concludono Chiaramonte e Volpato – rendono l’amministrazione pubblica più trasparente e moderna”.

 
 
 
 
 
 
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