Raccomandazioni Commissione UE all’Italia 2014

02 Giugno 2014

Raccomandazioni Commissione UE all'Italia 2014

raccomandazioni

Otto le indicazioni al governo italiano

«In base alla valutazione del programma e delle previsioni della Commissione, il Consiglio è dell’opinione che servono sforzi aggiuntivi, anche nel 2014, per rispettare i requisiti del Patto di stabilità»: è quanto si legge nelle raccomandazioni della Commissione Ue all’Italia. «Il raggiungimento degli obiettivi di bilancio non è totalmente suffragato da misure sufficientemente dettagliate soprattutto dal 2015». In particolare, l’Italia deve «trasferire ulteriormente il carico fiscale dai fattori produttivi ai consumi, ai beni immobili e all’ambiente, nel rispetto degli obiettivi di bilancio». Chiesti anche nuovi interventi sul mercato del lavoro.

Più in generale, sono otto le raccomandazioni della Commissione europea al governo Renzi: dalla necessità di «rafforzare le misure di bilancio per il 2014» all’ulteriore spostamento del carico fiscale dai fattori produttivi ai consumi, alla modernizzazione della pubblica amministrazione, al miglioramento dell’efficienza delle banche, alle riforme nel mercato del lavoro, alla scuola, al potenziamento della concorrenza nei servizi, ai trasporti.

La quinta delle otto raccomandazioni s’incentra sul mercato del lavoro e chiede di valutare gli effetti delle riforme ed eventualmente intervenire nuovamente. Invitando ad adoperarsi per la “piena tutela sociale dei disoccupati” e a rafforzare il legame tra politiche attive e passive, la Commissione si sofferma anche sulla necessità di aumentare il tasso d’occupazione femminile e di tutelare i giovani fornendo “in tutto il Paese servizi idonei ai giovani non iscritti alle liste dei servizi pubblici per l’impiego ed esigere un impegno più forte da parte del settore privato a offrire apprendistati e tirocini di qualità entro la fine del 2014, in conformità agli obiettivi della garanzia per i giovani”.

La settima chiede di “promuovere l’apertura del mercato e rimuovere gli ostacoli rimanenti e le restrizioni alla concorrenza nei settori dei servizi professionali e dei servizi pubblici locali (…); potenziare l’efficienza degli appalti pubblici, specialmente tramite la semplificazione delle procedure attraverso l’uso degli appalti elettronici, la razionalizzazione delle centrali d’acquisto e la garanzia della corretta applicazione delle regole relative alle fasi precedenti e successive all’aggiudicazione; in materia di servizi pubblici locali, applicare con rigore la normativa che impone di rettificare entro il 31 dicembre 2014 i contratti che non ottemperano alle disposizioni sugli affidamenti in house;

Secondo indiscrezioni della stampa sulle raccomandazioni per Paese, approvate oggi dal Collegio dei commissari, è stata tolta durante una trattativa notturna la frase in cui si chiudeva alla richiesta italiana di una deviazione del percorso concordato per la aggiustamento dei conti pubblici (il pareggio strutturale è stato rimandato di un anno, al 2016). Questo consentirà al governo di avere un maggiore margine per decidere le “misure aggiuntive” che comunque la Commissione chiede per rispettare gli impegni. Di fatto, dunque, l’Italia risulta rimandata in autunno, quando verranno meglio definiti gli obiettivi per i conti pubblici; resta però l’urgenza di fare una manovra o comunque “aggiustare” i conti.

 
 

 

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