Giustizia, Cgil Cisl Uil al ministro Orlando: “Le buone intenzioni non bastano, aprire subito confronto. La riforma si fa con i lavoratori”

01 Agosto 2014

Giustizia, Cgil Cisl Uil al ministro Orlando: "Le buone intenzioni non bastano, aprire subito confronto. La riforma si fa con i lavoratori"

 
Comunicato Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Pa

 
Roma, 1° luglio 2014

Una convocazione urgente per aprire il confronto sulla riforma della Giustizia. E’ quanto chiedono le federazioni di categoria di Cgil Cisl e Uil, all’indomani dell’approvazione in consiglio dei ministri delle linee guida di riforma, al ministro Andrea Orlando che, al di là degli annunci, in questi mesi non ha dato risposta alle sollecitazioni e alle proposte di sindacati e lavoratori.

“Apprezziamo che durante la presentazione delle linee guida il ministro abbia garantito che al personale amministrativo verrà riconosciuta la professionalità acquisita attraverso un percorso di riqualificazione. Ma non basta. Per una vera riforma serve un confronto vero, non buone intenzioni. Non è con la semplificazione estrema e con i sondaggi che si può ridisegnare il nostro sistema giustizia. A Orlando chiediamo un confronto immediato sulle nostre proposte per la modernizzazione degli uffici giudiziari, la digitalizzazione delle pratiche, la velocizzazione dei processi e la valorizzazione del personale”, rimarcano Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Pa.

“Serve un piano di assunzioni di giovani, quello che manca nella riforma della Pubblica amministrazione, per far fronte alle gravissime carenze di organico. Così come servono nuove funzioni e responsabilità per il personale, in modo da snellire l’amministrazione della giustizia. E non va dimenticata la difficile situazione dei lavoratori cassintegrati e in mobilità che da 4 anni svolgono il tirocinio negli uffici giudiziari e che possono essere determinanti per lo smaltimento dell’arretrato civile. Punti sui quali siamo pronti a dare il nostro contributo se – concludono i sindacati – dal Governo avremo la disponibilità al confronto che è mancato in occasione della pasticciata riforma della geografia giudiziaria”.

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