Lettera FSP UGT 20 ottobre 2014

27 Ottobre 2014

Il caso spagnolo: un esempio da non seguire

Lacuerda

Lettera di solidarietà di Julio Lacuerda, segretario generale FSP-UGT

Il segretario generale della Federazione spagnola dei servizi pubblici UGT, Julio Lacuerda, ha inviato al segreterario generale della FPCGIL Rossana Dettori un messaggio di solidarietà che esprime anche la preoccupazione che qualcuno possa indicare la via spagnola come una via per risolvere i problemi del lavoro e della pubblica amministrazione

“Cara Compagna, cara Rossana,

Nelle prossime settimane, la Funzione Pubblica della Cgil, insieme ad altre federazioni affiliate a questa confederazione e ad altre organizzazioni, metterà in piedi diverse azioni di protesta e rivendicazione, esigendo un cambiamento della politica del lavoro del governo italiano.

So che in Italia i mezzi di comunicazione e i politici spesso utilizzano il caso spagnolo come esempio di un paese che, dopo aver fatto varie riforme, si è avviato sulla via della ripresa economica e sociale. Tuttavia, nulla di più lontano dalla realtà.

Coloro che parlano di ripresa economica parlano solo di alcune cifre macroeconomiche che poco – o nessun – effetto hanno sulla economia reale e sulla situazione del paese. Coloro che parlano di ripresa economica non parlano della disoccupazione crescente, dell’allarmante riduzione del numero di persone che pagano i contributi per la previdenza sociale, del vergognoso aumento dell’indice di povertà o della sempre maggiore distanza che separa i ricchi dai poveri in Spagna. Non parlano della maggiore disuguaglianza tra uomini e donne. Non parlano delle persone che sono rimaste senza assistenza sanitaria. O senza sussidi per la disoccupazione. O senza diritto ad una borsa di studio che garantisca l’accesso all’istruzione alle famiglie con meno risorse. Non dicono nulla sul debito pubblico (quasi duplicato negli ultimi quattro anni). Sono solo capaci di dire che aumenta la bilancia commerciale grazie alle esportazioni, dimenticando di dire che aumenta per la brusca caduta delle importazioni, che si riflette nella paralisi totale del consumo.

Per quanto riguarda i Servizi Pubblici, la ripresa economica della quale parlano coloro che prendono come esempio la Spagna è anche facile da confutare: dopo anni durissimi nella pubblica amministrazione, licenziamenti di massa, tagli costanti ai salari, ai diritti, alle condizioni lavorative, ecc, di chiusura di servizi pubblici o privatizzazioni, il governo conservatore di Mariano Rajoy è tornato a congelare gli stipendi dei lavoratori pubblici: mentre il governo parla di miglioramenti, i lavoratori e le lavoratrici dei servizi pubblici sono di meno è più precari che mai.

La riforma dell’Articolo 18 inclusa nel Jobs Act è stata presentata dal governo Renzi come un modo per porre fine alla dualità del mercato del lavoro italiano e una maniera per proteggere i lavoratori precari e incentivare l’assunzione di giovani. Però in Spagna, una riforma simile, e presentata dal governo con lo stesso fine, ha avuto come unica conseguenza l’aumento della disoccupazione (in modo significativo, quella giovanile), il licenziamento quasi libero e un colpo di grazia alla contrattazione collettiva e agli accordi. Il taglio delle agibilità sindacali che noi soffriamo e che ora soffrite anche voi è un attacco diretto ai lavoratori, Eliminare i loro rappresentanti significa eliminare i loro diritti.

E’ semplicemente inaccettabile che in Italia si utilizzino come esempio le riforme che in Spagna hanno solo portato precarietà, disoccupazione, povertà e ingiustizia. Nessuno meglio di noi sa che il cammino delle riforme come lo prevede ora il vostro presidente del consiglio non è la soluzione ma il problema!

Le logiche e giuste rivendicazioni della FPCGIL per una amministrazione pubblica al servizio del cittadino puntano solo a migliorare e rendere più efficace il sistema pubblico italiano. Di fronte alla criminalizzazione e al discredito dei suoi dipendenti, le vostre domande di trasparenza e di miglior accesso per i cittadini, basate su un cambio del Jobs Act e della politica economica del governo, sono le reali riforme di cui necessitano tanto l’Italia come la Spagna.

Cara Rossana, come in altre occasioni, sono lieto di trasmetterti l’appoggio di tutte le iscritte e tutti gli iscritti della FSP-UGT e gli auguri di un successo delle vostre giornate di mobilitazione.

Con affetto, Julio Lacuerda”

(24.10.2014)

 
 

 
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