Agenzia unica ispettiva: il governo dimostri con i fatti di combattere l’illegalità

06 Novembre 2014

Agenzia unica ispettiva: il governo dimostri con i fatti di combattere l'illegalità

 
Comunicato stampa Congiunto – Cgil Nazionale, Fp-Cgil Nazionale
 
Comincino dal non cancellare le assunzioni di nuovi ispettori
 

 
Roma, 5 novembre 2014

Il Jobs Act ha introdotto la delega al Governo per la costituzione della “Agenzia unica per le ispezioni del lavoro”, iniziativa di cui si parla da tempo e che coinvolgerà migliaia di lavoratori e diversi soggetti (Min. Lav., Inps, Inail, Asl). Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uilpa hanno sollecitato al Ministro del Lavoro Poletti un incontro senza ottenere risposte.

Non basta mettere su carta l’unificazione e l’integrazione di pezzi della Pubblica Amministrazione se contemporaneamente non si rimuove il blocco del turn over, che ha ridotto gli organici delle funzioni ispettive del 20%. Se il Governo intende perseguire l’illegalità sui posti di lavoro, il nero, il grigio, l’elusione, la mancanza di sicurezza e tutele, stralci dalla Legge di Stabilità il comma che annulla le 250 assunzioni di ispettori del lavoro. Erano già poche. Eliminarle rischia di confermare le paure di chi pensa che si stia facendo tanta propaganda per poi non agire.

Pur condividendo l’obiettivo di semplificare l’attività ispettiva, non troviamo linee operative che ne consentano il raggiungimento. Sono invece già prevedibili le criticità della costruzione frettolosa e sciatta di un’agenzia così strategica. Segnaliamo un’altra contraddizione: mentre il Governo affronta la riduzione dell’apparato pubblico, del numero delle Amministrazioni e del personale, crea una nuova struttura che richiede diffusione capillare. La coesistenza di differenti realtà contrattuali e professionali, di diverse “storie amministrative”, rende la situazione non affrontabile “a costo zero”. Così come va previsto da subito il finanziamento di un imponente piano per la formazione, per l’unificazione delle banche dati e per la dotazione di strumenti tecnologici adeguati. Serve poi un nuovo “codice” giuridico-operativo, il coinvolgimento degli operatori e di chi li rappresenta. Se il Governo vuole una mano, siamo disposti a dargliela.

Anche questi temi saranno al centro delle rivendicazioni di Piazza del Popolo durante la manifestazione della lavoratrici e dei lavoratori dei servizi pubblici di sabato 8 novembre. L’Italia si risolleva soltanto nel segno della legalità e della giustizia sociale.
 
 

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