Agenzia delle Entrate: Lettera aperta al direttore dell’Agenzia Orlandi

26 Febbraio 2015

 

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Lettera aperta al direttore dell"Agenzia
 

  
” AGENZIA DELLE ENTRATE”

 
Buongiorno dottoressa Orlandi,
credo che Lei abbia vissuto un momento di sconcerto quando ha sentito domenica pomeriggio l’intervista televisiva del Presidente del Consiglio che, in neanche due minuti, con due battute tanto gratuite quanto infondate ed insulse, ha affossato il Suo lavoro di questi mesi.
Un momento di deja vu, un rapido ritorno al passato di cui nessun cittadino onesto aveva nostalgia. Ma, voilà!, come un prestigiatore da avanspettacolo, Renzi ha fatto scomparire il lavoro quotidiano di chi come Lei, con fatica estrema, cerca di ricostruire un rapporto corretto tra Fisco e cittadini, depurato da tutti i luoghi comuni, e di riparare i danni che burlette e sciocchezze di una politica volutamente dissennata che ha coperto ben altre pecche nella gestione del Fisco italiano, hanno prodotto nel comune sentire degli italiani.
Quindi, secondo Renzi, Lei è il capo di una organizzazione che “oggi ha dei margini di discrezionalità inaccettabili, che se una persona Le sta simpatica la sfanga (sic), e che se invece non Le sta simpatica non la sfanga. E quando si sente in televisione che Lei (una parte per il tutto, mi scusi) dice che deve prendere cento milioni da qualcuno, poi va lì e ne prende solo un milione, al massimo un milione e due. E che se qualcuno è amico degli amici (quali, poi, non è dato saperlo), quindi di serie A, con una transazione (a questo punto ovviamente guidata?) riesce a non pagare, mentre gli altri, quelli di serie B che non li conosce nessuno sono costretti a pagare tutto”.
Se credo che certe avventate affermazioni non Le abbiano fatto piacere, provi a immaginare quanto disappunto abbiano destato nei lavoratori dell’Agenzia delle Entrate. Nei suoi 40.000 colleghi, come a Lei piace definirli.
Adesso, dopo quei due minuti fatali, i verificatori dell’Agenzia delle Entrate devono aspettarsi che i prossimi soggetti che andranno a controllare li accolgano a pacche sulla spalla, con barzellette salaci e con battute a raffica ? Insomma, nel caso in cui controllati abbiano evaso oppure truccato i conti, che facciano di tutto per rendersi simpatici e per “sfangarla”?
E se quei lavoratori troveranno invece qualcosa che non va nella gestione delle fatture, della rendicontazione o nelle dichiarazioni ? I controllati avranno forse il dubbio di aver fatto qualcosa che li ha resi antipatici e che, di conseguenza, i verificatori dell’Agenzia delle Entrate abbiano utilizzato tutti i loro “margini inaccettabili di discrezionalità” per dire loro che hanno evaso le imposte e che sarebbe il caso che le pagassero?
Credevo definitivamente passato il tempo in cui ai dipendenti dell’Agenzia delle Entrate veniva addossata la colpa di un Fisco inefficiente e in cui i vertici governativi, con norme ad hoc e asserzioni scellerate, si adoperavano al meglio nella difesa degli evasori.
Speravo davvero che fosse tramontata la stupida abitudine della politica di ingraziarsi coloro che provocano il disastro nei conti pubblici, gli evasori fiscali appunto, e di far credere che la causa di tutti i mali sono invece i lavoratori pubblici, fannulloni e pure “discrezionali”.
Tutti quelli che lavorano all’Agenzia delle Entrate da oltre trent’anni – come Lei, d’altra parte – sanno bene invece che sono coloro che evadono, che portano i soldi all’estero, che nascondono le proprie attività economiche nei paradisi fiscali che svuotano inesorabilmente le Casse dello Stato.
Non chiedo poi ad uno come Renzi di rinunciare ad una battuta, vive di quello; mi augurerei solo che evitasse di diffondere chiacchiere da bar.
Adesso si vuole introdurre anche in Agenzia delle Entrate la figura del Whistleblower.
Se il Presidente del Consiglio, come sembrerebbe, ne è a conoscenza, “denunci pubblicamente o riferisca alle autorità, attività illecite o fraudolente all’interno di un’organizzazione pubblica qual è l’Agenzia. Lo faccia denunciando tali condotte ai vertici dell’Organizzazione o le renda pubbliche attraverso i media o le associazioni che si occupano dei problemi in questione”. Come indica, banalmente, anche Wikipedia: potrebbe consultare almeno quella…
Per anni chi era a capo dell’Agenzia delle Entrate ha lasciato che a chiunque fosse concesso di dire quasi qualunque cosa, anche la più assurda e scollegata non solo da qualsiasi norma ma anche e soprattutto da qualsiasi comportamento dei lavoratori del Fisco, senza mai fare una smentita o prendere una decisa posizione che contrastasse, appunto, le affermazioni peregrine ed azzardate.
Ecco dott.ssa Orlandi, per concludere, i Suoi 40.000 colleghi speravano che, con il Suo arrivo al vertice, certi atteggiamenti del passato fossero tramontati e si aspettavano, quindi, che, pur nel rispetto dei ruoli, ci fosse una Sua dichiarazione pubblica su quanto detto da Renzi nella trasmissione di Lucia Annunziata.
Sappia che non vorrebbero perdere definitivamente la speranza.
 

Fp CGIL Nazionale
Luciano Boldorini 
 

 

 
 
 

 
 
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