SANITA’: report riunione nazionale salute mentale 22 aprile

28 Aprile 2015

 
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Report riunione nazionale salute mentale 22 aprile
 
 

  
Il 22 aprile scorso si è tenuto l’incontro programmato del gruppo nazionale Salute Mentale.

Il tema centrale è stato quello della chiusura degli OPG al 31 di marzo, con la consapevolezza che quella data, ovviamente, non avrebbe, come non ha,  segnato la definitiva e immediata uscita delle persone dalle 6 strutture, ma che il processo sarebbe stato graduale,  perchè le regioni non sono pronte, ed hanno adottato misure che sembrano volte più ad evitare il commissariamento che ad una volontà politica seria di dare risposte coerenti ed all’altezza della sfida.

La realtà diversificata dei servizi nelle regioni non permette una lettura unitaria: si va dalla realtà emiliana, in cui esiste un piano di superamento già programmato dell’OPG di Reggio Emilia,  con relativo cronoprogramma; alla situazione del Lazio dove esistono circa 1000 posti letto privati – 800 posti letto cliniche private, 200 privato sociale –  che sono stati gestiti finora direttamente senza un governo del DSM, che pare solo oggi inizi a realizzarsi, ed è stata già inaugurata una REMS, alla presenza di tutte le autorità, che però è vuota; alla Basilicata dove non sono ancora iniziati i lavori per la REMS ma ci sono già i bandi per l’assunzione degli operatori. Per non parlare della Toscana, dove la chiusura dell’OPG di Montelupo pareva  concretizzarsi nel trasferimento nella struttura carceraria di “Sollicianino”, ma è invece notizia di questi giorni che la REMS si realizzerà  a Volterra, con un impegno economico di quella regione esclusivamente sulla residenzialità.

E’ stata ribadita la posizione della Funzione Pubblica, fondata nella costruzione di una alternativa seria all’OPG: non sono le REMS, che, anzi, rischiano di riprodurre realtà manicomiali, seppur in scala ridotta, dove agli operatori vengono affidati compiti di custodia piuttosto che di cura. E’ stata sostenuta la necessità che la transitorietà delle REMS non sia funzionale alla costruzione di quelle definitive, ma serva al loro stesso superamento. Con la consapevolezza che è necessario lavorare per la modifica del codice penale (chi ha commesso un reato deve andare in carcere ed essere curato per i disturbi che presenta in maniera adeguata), ma è necessario contestualmente un impegno forte in tutti i territori perchè, pur in costanza di codice penale, vengano attivati percorsi di presa in carico individuale da parte dei dipartimenti, e misure alternative alla reclusione nelle REMS, come rendono possibile  le due sentenze della Corte Costituzionale del 2003 e del 2004. Per questo è necessario costruire anche alleanze con la magistratura, le camere penali, i compagni della giustizia, con le associazioni.

I compagni e le compagne presenti hanno  descritto lo stato di sofferenza dei servizi, a seguito dei tagli, degli accorpamenti, di una cultura psichiatrica imperante che guarda più alla sicurezza, alla contenzione (la maggioranza dei servizi è a porte chiuse ed in troppi si pratica ancora la contenzione, fisica e farmacologica) che alla presa in carico individuale, a percorsi riabilitativi veri nel territorio, con progetti a rete con tutte le realtà, anche del sociale. La Funzione Pubblica, per la propria rappresentanza, deve essere soggetto promotore del cambiamento delle politiche regionali in materia di salute mentale,  di valorizzazione dei servizi territoriali, per il reale  superamento degli OPG.

E’ stato pertanto deciso di promuovere in ogni territorio iniziative per la corretta e completa applicazione della L.81/2014, prevedendo momenti di discussione e confronto, anche con le Istituzioni, affinchè le Aziende Sanitarie, i DSM, si facciano soggetti attivi per il definitivo superamento degli OPG/REMS, rivendicando risorse , come la Legge prevede, poichè stanzia ogni anno 55 milioni aggiuntivi di spesa corrente e 180 milioni una tantum in conto capitale: sono soldi che devono andare ai servizi, per l’attivazione dei progetti riabilitativi individuali e per l’assunzione di personale, in deroga al blocco del turn over,  possibile anche nelle regioni sottoposte a piani di rientro, e non alla costruzione delle REMS.  E, contestualmente, è necessario rinnovare e rafforzare la nostra battaglia per  Centri di salute mentale aperti nelle 24 ore, tutti i giorni dell’anno, integrati nel territorio.

Sono state avanzate anche alcune proposte operative, che riguardano la possibilità di attivare una iniziativa, anche a carattere formativo, sugli aspetti giuridico normativi del superamento degli OPG; una lettera pubblica della categoria per il 13 maggio, anniversario della L.180; e la costruzione della seconda assemblea nazionale della salute mentale per il prossimo autunno, pensando come tema possibile i servizi di salute mentale h24 ed il budget di salute quale strumento per il finanziamento dei progetti personalizzati di cura.

E’ stato deciso di riconvocare il gruppo entro la fine di maggio, per discutere di queste proposte, valutare lo stato di avanzamento del processo di superamento degli OPG, e per costruire una presenza qualificata degli operatori dei servizi al Forum Salute mentale, che si terrà a Pistoia il 4-5-6 giugno prossimo.

Roma, 28 aprile 2015

La resp. naz.le salute mentale, dipendenze, sanità penitenziaria
Denise Amerini

 
 
 
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