EPSU Firefighters network meeting – Hannover 11- 12 giugno 2015

13 Giugno 2015

EPSU Firefighters network meeting – Hannover 11- 12 giugno 2015.

15.06.2015 –  

EPSU FIREFIGHTERS NETWORK MEETING

HANNOVER 11 – 12 GIUGNO 2015

RELAZIONE

Nelle giornate del 11 e 12 giugno si è
svolto, nella città tedesca di Hannover, l’annuale meeting della rete europea
dei Vigili del Fuoco.

Nel corso della riunione sono stati trattati
i diversi argomenti attualmente in discussione nella rete.

In particolare ci si è soffermati sul
prossimo appuntamento, che si terrà in dicembre a Parigi, sui cambiamenti
climatici, la riduzione dei rischi nei disastri e la protezione civile.

A tale proposito si è partiti dalla
Conferenza delle Nazioni Unite, tenuta a Sendai (Giappone) nel marzo di
quest’anno, e le cui conclusioni sono state argomento di discussione per la
redazione di un documento dell’EPSU su tale materia.

Abbiamo poi iniziato i lavori per la
predisposizione di un questionario relativo allo stato dei Vigili del Fuoco in
Europa e che prende in considerazione tutti gli aspetti della nostra attività,
dalla salute, alle assunzioni, al volontariato, ecc..

E’ stata prodotta una prima bozza che verrà
ulteriormente elaborata e, successivamente alla sua approvazione, distribuita
su tutto il territorio europeo; la successiva raccolta ed analisi dei dati
produrrà un documento per lo studio dell’attuale situazione del servizio di
soccorso in Europa.

Abbiamo poi affrontato il problema della
salute e sicurezza degli operatori del soccorso con particolare riguardo alle
malattie professionali.

Da questo studio è apparsa in tutta la sua
evidenza l’incidenza del rischio di contrarre neoplasie nel nostro mestiere.

L’inalazione, l’ingestione o il semplice accostamento alla
pelle di tutti i materiali, polveri o aerosol con i quali veniamo giornalmente
in contatto nel nostro lavoro, sono causa, sempre più spesso, di danni
irreparabili per la salute dei Vigili del Fuoco.

Gli stessi indumenti protettivi, se non
accuratamente trattati, sono veicolo di contagio.

Uno studio effettuato in Belgio sui
Dispositivi di Protezione Individuale ha prodotto questo risultato: un D.P.I.
non trattato rilascia, nell’arco di 8 ore, una quantità delle sostanze tossiche
con le quali è stato contaminato durante un intervento pari al 40%.

Cioè se si
indossano D.P.I. non decontaminati, nell’arco della giornata o del turno
successivo, pur senza effettuare interventi, si continuano ad assorbire, per
inalazione o per contatto, il 40% delle sostanze tossiche assorbite dai
materiali in uso (guanti, giaccone, casco, ecc.) nel corso dell’intervento o
degli interventi precedenti.

In molti paesi del nord Europa i mezzi sono
dotati di appositi vani nei quali stivare, prima di risalire sul mezzo stesso,
i D.P.I. o gli indumenti contaminati, per evitare l’inquinamento anche dello
stesso.

Altro argomento trattato, sempre in campo
sanitario, è stato quello dello stress correlato all’attività di operatore del
soccorso.

Anche su questo argomento gli studi effettuati hanno prodotto
risultati significativamente preoccupanti per l’attività dei Vigili del Fuoco.

 

Il meeting è stato programmato ad Hannover
anche per la concomitanza con INTERCHUTZ (International Exhibition for
Rescue, Fire Prevention, Disaster Relief, Safety and Security
), la mostra che si tiene ogni 5 anni e che rappresenta il
massimo della tecnologia e dell’innovazione nel campo del soccorso.

Nella mattinata del 12 giugno, all’interno della mostra presso
lo stand di ver.di (il sindacato
tedesco assimilabile alla C.G.I.L.) si è tenuto un dibattito tra uno degli
esponenti dell’Amministrazione tedesca che hanno partecipato alla Conferenza di
Sendai ed i rappresentati dei sindacati dei Vigili del Fuoco europei.

Nel dibattito sono apparse evidenti le
differenti opinioni tra la posizione del sindacato, che ho già esposto nella
relazione del Giappone
, e quella dei governi e delle organizzazioni che hanno
partecipato a tale alto consesso.

 

 

Danilo Zuliani.


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