Giustizia: Cgil Cisl Uil, 8 luglio presidio al Ministero, in riforma nessun intervento per i lavoratori

09 Luglio 2015

Giustizia: Cgil Cisl Uil, 8 luglio presidio al Ministero, in riforma nessun intervento per i lavoratori


Comunicato stampa Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa

In piazza Cairoli dalle ore 10, dopo tanti annunci
nessun riconoscimento al personale

Roma, 3 luglio 2015

“Un lavoro giusto per una giustizia che funzioni”. Con queste parole
Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa promuovono un presidio per mercoledì 8 luglio
a Roma in piazza Cairoli (nei pressi del Ministero della Giustizia)
dalle ore 10 alle ore 12.30. Le ragioni del presidio unitario sono
legate al fatto, spiegano i sindacati, che “dall’annuncio della riforma
della giustizia, che stabiliva misure per il personale giudiziario (al
punto 12), è trascorso un anno senza che vi sia stato alcun intervento a
favore dei lavoratori della giustizia”.
 
Quegli stessi
lavoratori che, proseguono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa, “da anni,
nonostante le difficoltà e le scarse risorse, mandano avanti la macchina
giudiziaria con spirito di abnegazione, con il contratto nazionale
bloccato e vedendosi negare il giusto riconoscimento della propria
professionalità. Il Ministro Orlando – aggiungono – ha fatto promesse
che non ha mantenuto e il varo dell’ultimo decreto sulle misure
fallimentari nella giustizia civile dimostra, ancora una volta, la
totale indifferenza verso il personale e il riconoscimento della sua
professionalità”.

“Nonostante vari tavoli di trattativa alla
presenza dello stesso Ministro – continuano i sindacati – oggi dobbiamo
rilevare con grande disappunto che dei fondi stanziati nella legge di
Stabilità 2015 per la giustizia nulla è stato destinato al personale
giudiziario. L’esatto contrario di quanto richiesto nella nostra
piattaforma unitaria che mira a rendere una giustizia efficiente tramite
la valorizzazione del personale e la riorganizzazione degli uffici”. Da
qui la decisione di promuovere per mercoledì 8 luglio un presidio al
Ministero di via Arenula: “Un presidio per la giustizia e per i
cittadini, perché non ci possono essere riforme efficaci senza tenere
conto di chi lavora negli uffici giudiziari”, concludono.

 
 

 
 
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