Comparto sicurezza – Comunicato unitario su avvio mobilitazione CFS

25 Agosto 2015

 

News

 
 
Comunicato unitario
 
 

Avvio percorso di mobilitazione del Corpo Forestale dello Stato
 
Siamo ormai da tempo impegnati a rappresentare pubblicamente e in tutte le sedi istituzionali in cui ce ne è stata offerta la possibilità, la grave e dannosa
scelta politica di smembrare il CFS ed accorparlo in un altro corpo di polizia. Inoltre, rappresentiamo con forza il senso di umiliazione, la delusione, il turbamento
e anche le fondate
e condivisibili riserve
funzionali manifestate dagli operatori del Corpo Forestale dello Stato sull’inopinata decisione del
governo di accorpare quest’ultimo
all’Arma dei Carabinieri.

Abbiamo inteso farlo per
cercare di indurre la politica
e il Parlamento a riconsiderare il grave errore che il governo
sta compiendo ai danni di un Corpo di Polizia
qualificato e sempre impegnato
in prima linea, di un Paese costantemente traversato da crimini ambientali, agroalimentari e dalle ecomafie
che continuano ad  imperversare distruggendo l’ambiente e il territorio in cui vive e si sostiene la cittadinanza, come purtroppo insegna la cosiddetta “Terra dei Fuochi”, peraltro tuttora lontana dall’essere “spenta”.

Un opzione che tra l’altro, anche in termini
di esercizio di democrazia, farebbe precipitare il Corpo indietro di decenni, provocando la perdita
delle conquiste ordinamentali e contrattuali che hanno fin qui legittimamente consentito agli appartenenti al Corpo forestale dello Stato di esercitare i propri diritti
sindacali e individuali di cittadinanza, come invero da tempo chiedono in modo più moderno ed adeguato ai tempi gli appartenenti alla Polizia di stato, ed invano anche gli appartenenti alla GdF, anche a seguito delle ormai note sentenze europee.
Eppure il governo,
questo governo che intende ignobilmente cancellare il Corpo forestale, che dimostra ogni giorno di più di soffrire i corpi intermedi, i diritti li vuole togliere finanche a chi, come i poliziotti forestali, ne dispone liberamente da anni, trattando il CFS e la sua storia nel Paese alla stregua
di un giocattolino di plastica da regalare ad un bambino entusiasta che brama collezionare cimeli
dei
Corpi di Polizia.

Scelta dannosa – non una riforma, perché le cose vanno chiamate
come sono – sostenuta pervicacemente dal relatore del disegno di legge “Madia” in Commissione Affari Costituzionali della Camera, e poi di recente in aula con l’approvazione finale del testo, rigettando tutti gli emendamenti proposti sull’art. 7 che, tra gli altri, anche le scriventi OO.SS. hanno contribuito a fa presentare. Documento che ora passa all’esame finale del Senato.

Tuttavia, oltre all’Unione Europea, che sta paradossalmente imponendo ai Stati membri di dotarsi di una analoga forza di Polizia ambientale specializzata nel contrasto a quei crimini,
anche il mondo dell’associazionismo ambientale ha perfettamente compreso quali sono i rischi che corre la legalità di questo Paese a causa della destrutturazione del Corpo
 Forestale  dello  Stato,
 e
 la
 sua  scomparsa/militarizzazione
nell’Arma  dei Carabinieri.

 

Tutti lo hanno capito tranne gli attuali esponenti del governo, che invece di riformare il Comparto sicurezza con la messa in discussione dei due mega apparati di Polizia a competenza generale (Arma dei Carabinieri e Polizia
di Stato, che duplicano pressoché tutti i servizi
di sicurezza), come del resto gli chiede di fare una specifica
direttiva europea del 2011, continua a dimostrasi sordo alle istanze avanzate dalle rappresentanze sindacali del Comparto, che da tempo stanno chiedendo di discutere della riorganizzazione del Corpo Forestale, immaginato con esclusiva competenza ambientale.

E allora la domanda
sorge spontanea: a chi e perché dà così tanto fastidio
il
Corpo Forestale dello
Stato e, soprattutto, a chi conviene farlo
sparire?

Le scriventi OO.SS. nelle scorse settimane hanno già avuto modo di dichiarare lo stato di agitazione del
personale su tutto il
territorio nazionale.

Di fronte al consolidarsi di un atteggiamento così antidemocratico e arrogante, Fp Cgil, Cisl Fns e Uil/Dirfor avvieranno fin dal prossimo mese di settembre almeno tre assemblee unitarie interregionali, a partire dal nord del Paese, per spiegare
ai lavoratori del Corpo e ai cittadini
interessati le ragioni dell’avvio di una mobilitazione che ci condurrà alla
manifestazione nazionale che prevediamo di tenere a Roma nel prossimo mese di ottobre.

Proclamare fin d’ora la mobilitazione generale nazionale degli appartenenti al Corpo Forestale dello Stato significa condurre fino in fondo una battaglia
sindacale intrapresa per difendere l’unico presidio di legalità ambientale e agroalimentare ancora esistente, oltre che salvare una Istituzione utile a tutti i cittadini, alle organizzazioni sociali e alle associazioni democratiche del Paese, cui chiediamo fin d’ora solidarietà, comprensione e partecipazione.

Di seguito pubblichiamo
i luoghi e le date delle assemblee
unitarie interregionali:

 

 1) Milano, 21 Settembre 2015;

 2)  Roma, 25 Settembre 2015;

 3)
Napoli, 30 Settembre 2015.

Roma, 30 luglio 2015

     FP CGIL                        CISL FNS                         UIL PA/DIRFOR     
Francesco Quinti

     Pompeo Mannone           Massimiliano
Violante

 
 
 
 

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