Comunicato Stampa FP CGIL, CISL FP e UIL FPL
Mobilità dei lavoratori provinciali, i sindacati dicono no:
“A rischio salari, professionalità e bisogni reali del sistema”
Roma, 17 settembre 2015
“Il decreto contenente i criteri per la
mobilità del personale provinciale è da modificare. Lo schema
attualmente all’esame della Corte dei Conti è gravemente viziato sia
sotto il profilo formale che sostanziale”. Si legge in una nota di Fp
Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl.
“Questo decreto – spiegano – si presenta
come una rigida architettura di compiti e tempi, quando invece dovrebbe
far perno sulla tutela e sulla valorizzazione delle conoscenze e
competenze del personale, che sono il vero ed unico patrimonio della PA.
Approvandolo così com’è si darà il via ad una mobilità selvaggia”.
“Si
ribadisce al Governo di confermare i principi della Legge 56/2014 per
il mantenimento della retribuzione in godimento di tutti i lavoratori,
sia per le voci fondamentali che per quelle accessorie”.
Ultimo
aspetto preoccupante, “il Governo pare voler recuperare il ritardo
accumulato sul complessivo processo di riordino saltando a piè’ pari il
passaggio in Conferenza Unificata. E dimostra così di considerare una
perdita di tempo non solo il confronto con le organizzazioni sindacali,
ma anche quello con le Regioni, le Province e i Comuni, principali
attori delle procedure di mobilità. Questa mancata condivisione
preventiva rischia di avere effetti tutt’altro che positivi sulla
successiva fase attuativa del percorso”.
“Confidiamo nella
possibilità di intervenire sul testo per correggerne le storture e
puntare di più sulla valorizzazione dei lavoratori e delle loro
conoscenze e competenze professionali”, concludono Fp Cgil, Cisl Fp e
Uil Fpl.