Chi ostacola la chiusura degli OPG. L’urgenza di commissariare le regioni inadempienti e l’insensatezza delle Rems

21 Settembre 2015

 

News

Chi ostacola la chiusura degli OPG. L'urgenza di commissariare le regioni inadempienti e l'insensatezza delle Rems
 
 

  A
poco meno di sei mesi dal 31 marzo, la data fissata dalla
legge per la chiusura degli OPG, 230 persone sono ancora
internate nei cinque manicomi giudiziari superstiti (Reggio
Emilia, Montelupo Fiorentino, Napoli, Aversa, Barcellona
Pozzo di Gotto) e altre 220 sono internate a Castiglione
delle Stiviere, l’ex OPG che ha solo cambiato targa in Rems.
Circa 300 sono gli internati detenuti nelle Rems attivate in
alcune regioni, mentre non è noto quante siano le persone
destinatarie di una misura di sicurezza non detentiva
(che pure dovrebbe essere la norma e non l’eccezione !).
E’
vero che la legge 81, una vera e propria riforma che ha
cambiato radicalmente “bussola” per la chiusura degli Opg, è
recente (maggio 2014). Sappiamo che serve tempo per
“digerirla” e renderla operativa, ma vi sono ritardi e
atteggiamenti intollerabili da parte di chi dovrebbe
attuarla.
Assistiamo
ad un boicottaggio (volontario o involontario ?) che sta
ostacolando la chiusura degli OPG e l’avvio della riforma.
Ritardi vergognosi, in particolare di alcune Regioni; ed è
facile vedere quali: chi non ha accolto subito i propri
pazienti lasciandoli rinchiusi in Opg. Ma quasi tutte le
regioni hanno interpretato male la legge 81, concentrandosi
sull’attivazione delle Rems. Quando invece è l’offerta di
Progetti terapeutici individuali, preparati dai Dipartimenti
di Salute Mentale, che permette alla magistratura di evitare
la misura detentiva in Rems e optare per misure alternative,
certamente più efficaci per la cura e la riabilitazione.
  
Invece,
concentrandosi solo sulle Rems, queste sono diventate
“calamite” che attraggono persone: molte in misura di
sicurezza provvisoria (si arriva fino ai 2/3 delle presenze)
o per trasferimenti dal carcere. Le stesse dimissioni dagli
attuali Opg destinano quasi sempre alla detenzione in Rems
invece che a misure alternative. In questo la responsabilità
della magistratura, sia giudicante che di sorveglianza, è
palese.
L’insensatezza
delle Rems come risposta alla chiusura degli Opg è sempre
più evidente, come abbiamo più volte denunciato. E ancor più
evidente è il rischio che le Rems si moltiplichino,
diventando il nuovo, e improprio, contenitore neo
manicomiale a disposizione (vedi il caso Chiatti). Quando
invece le Rems devono diventare residuali, seguendo lo
spirito riformatore della legge 81.

  A
questo punto è indispensabile un intervento forte e
autorevole del Governo. In questo senso è preziosa l’azione
costante di verifica e di stimolo che sta svolgendo la
Commissione Sanità del Senato, dove in questi giorni è
intervenuto in audizione il direttore del DAP
Santi Consolo
.
Cosa
bisogna fare:

1.      Procedere
con l’immediato
Commissariamento delle regioni inadempienti
,
per riportare nei binari giusti il processo di
chiusura-superamento degli Opg. Si tratta di organizzare le
dimissioni dagli Opg, per chiuderli davvero e rapidamente, e
di attuare correttamente la legge 81: privilegiando percorsi
di cura con misure alternative alla detenzione in Rems (o in
carcere). Il che implica un lavoro con la magistratura e i
servizi. E la
destinazione delle risorse (finanziarie, strutturali, di
personale, ecc) piuttosto che alle Rems ai servizi socio
sanitari di salute mentale per garantire progetti di cura e
riabilitazione.

2.      Approvare
un atto che impedisca – o renda eccezionale – l’invio della
misura
di sicurezza provvisoria in Rems
, già
così calerebbero drasticamente le presenze.

3.      Avviare
la discussione per abolire
il “doppio binario
“, retaggio del codice
Rocco, che separa il “reo folle” dal “reo sano”, destinando
l’uno all’Opg/Rems l’altro al carcere.
Come
per la chiusura dei manicomi la vera sfida è costruire nelle
comunità l’alternativa all’esclusione sociale.

p.
stopOPG

Stefano
Cecconi, Patrizio Gonnella, Vito D’Anza, Denise Amerini


www.stopopg.it

 

 
 
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