Sanità: Fp Cgil, governo Renzi taglia risorse e priva cittadini del Ssn

06 Ottobre 2015

Sanità: Fp Cgil, governo Renzi taglia risorse e priva cittadini del Ssn


Comunicato Stampa di Cecilia Taranto 
Segretaria Nazionale della Fp Cgil

‘Tra decreto enti locali, prossima legge stabilità
e prestazioni rischio collasso’

Roma, 30 settembre 2015

“Oltre 4,4 miliardi di tagli alla Sanità
nel 2016, da sommare ai 2,3 miliardi decisi con il recente decreto Enti
locali, che hanno provocato e provocheranno ulteriori tagli alle
prestazioni sanitarie. La verità è questa: il governo Renzi ha tagliato,
sta tagliando e taglierà le risorse alla Sanità pubblica”. Ad
affermarlo è il segretario nazionale della Fp Cgil, Cecilia Taranto, in
merito a quanto affermato oggi dal premier Renzi sulle risorse alla
Sanità nel corso del Question time alla Camera.

“Raffrontando il
Patto per la Salute – aggiunge la dirigente sindacale -, le cifre e gli
impegni in esso contenuti, con le decisioni assunte da questo governo,
quelle già prese e quelle annunciate, emerge con chiarezza che la Sanità
ha subito un drastico taglio di risorse. Il Patto per la Salute, per
stare solo al prossimo anno, prevedeva uno stanziamento di risorse pari a
115,4 miliardi di euro. Oggi, Renzi, con un assurdo raffronto con il
2002, ha tra le altre cose annunciato uno stanziamento di 111 miliardi
per il 2016. La differenza è presto fatta: -4,4 miliardi di euro”.

Il
sistema sanitario, precisa Taranto, “come tutti sanno, rischia il
collasso, non ce la fa a sopportare ulteriori tagli. Gli operatori
sanitari tutti hanno fatto l’impossibile per garantire ai cittadini
l’accesso ai servizi, nonostante il blocco del loro contratto di lavoro.
Ora è tempo di investire nelle risorse umane, a partire dallo sblocco
delle assunzioni e dal superamento del precariato. Ovvero a partire dal
contrario del disinvestimento annunciato da Renzi. Lo stesso decreto
sull’appropriatezza marcia nella direzione di scaricare sui cittadini il
costo di 208 prestazioni. Non siamo per niente tranquilli”, conclude.

 
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