Sanità, sindacati all’ARAN: basta con le deroghe-alibi sugli orari

19 Novembre 2015

Sanità, sindacati all'ARAN: basta con le deroghe-alibi sugli orari

Comunicato stampa Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl

“Investire davvero su personale, competenze e contratto”

Roma, 19 novembre 2015

“Con nostra sorpresa siamo
stati riconvocati all’ARAN, ieri pomeriggio e di nuovo oggi, per due
incontri sugli orari di lavoro nel Servizio sanitario nazionale,
rispettivamente per la dirigenza STPA e per il personale del comparto.
Abbiamo ribadito per entrambi la nostra posizione: no ad altre deroghe
alle previsioni normative europee e nazionali sugli orari di lavoro, no
soprattutto a ridurre i periodi di riposo fra un turno e l’altro, no
alla previsione di pronte disponibilità “camuffate” attivate al posto di
turni ordinari di lavoro che non possono essere programmati, perché il
personale è insufficiente per aprire i gruppi operatori e i servizi di
urgenza ed emergenza”. Lo dichiarano le federazioni di categoria Fp
Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl.

“Le deroghe sono state attivate ormai
dal 2010 – spiegano i sindacati – e in questi anni sono servite solo
come alibi al ministero della Salute per non fare le politiche e gli
investimenti necessari sul personale. Investimenti che erano e sono
necessari a indurre quei cambiamenti che devono accompagnare le
trasformazioni dichiarate nei diversi patti per la salute. E sono
servite anche alle Regioni, per tagliare la spesa e non controllare
sprechi e ruberie che si annidano nel sistema e portano la spesa fuori
controllo; e alle direzioni aziendali, per evitare quei cambiamenti
organizzativi e professionali indispensabili per assicurare
appropriatezza delle cure, nel rispetto di standard adeguati e
condivisi.”

“Il personale del servizio sanitario è diminuito in 5
anni di oltre 20.000 unità, il ricambio generazionale è inesistente e
l’età media si è alzata in modo preoccupante. I lavoratori che per
ragioni di salute non possono esercitare al meglio sono oltre il 20% del
personale delle aziende sanitarie e ospedaliere. Questi numeri
presentano una fotografia preoccupante, considerato quanto questo
settore sia strategico sia per il benessere dei cittadini che per
l’economia del nostro paese.”

“Il lavoro, all’interno del sistema
sanitario, è l’elemento più qualificante e più importante. Lo devono
capire il ministro della salute, i governatori delle regioni, i
direttori delle aziende: serve investire sui professionisti e gli
operatori, sul loro benessere, sulla crescita delle competenze, sulla
formazione, per fare salute in modo qualificato e sostenibile
economicamente. Non bloccare il turn over, i contratti di lavoro e
tagliare le prestazioni.”

“Per questo ribadiamo il nostro no alle
deroghe e chiediamo un confronto vero con il governo e le regioni sulle
condizioni organizzative e professionali dei servizi, sugli
investimenti e sulla programmazione dei prossimi anni del sistema
sanitario. E chiediamo naturalmente – concludono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil
Fpl – di aprire la trattativa per il rinnovo contrattuale, con risorse
adeguate e con la disponibilità ad aggiornare l’ordinamento
professionale e gli istituti contrattuali del salario e delle tutele dei
lavoratori.”

 
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