Cgil Cisl Uil a Madia: pronti a tavolo contratti anche a Natale. La riforma si fa investendo sulle persone

12 Gennaio 2016

Cgil Cisl Uil a Madia: pronti a tavolo contratti anche a Natale. La riforma si fa investendo sulle persone


Comunicato Stampa Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl Uil-Pa

Cgil Cisl Uil a Madia: pronti a tavolo contratti anche a Natale.
La riforma si fa investendo sulle persone

Roma,
17 dicembre 2015  

“Il tavolo sui contratti noi siamo pronti ad aprirlo
subito, anche a Natale”, Rossana Dettori, Giovanni Faverin, Giovanni
Torluccio e Nicola Turco – segretari generali di Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl
e Uil-Pa – rispondono così al ministro Marianna Madia intervenuta
questa mattina a Repubblica Tv. “Se il governo pensa davvero che i
lavoratori pubblici siano il motore della Pa, perché non ci convoca per
rinnovare i contratti? E perché si nasconde ancora dietro scuse
imbarazzanti per giustificare i 300 milioni stanziati dalla Stabilità,
quando lo stesso esecutivo continua a elargire mance elettorali a destra
e a manca al solo fine di puntellare il consenso? Apprezziamo il cambio
di atteggiamento del Governo sulla necessità di uscire dalla retorica
del dipendente pubblico fannullone, visto che  sino a ieri vi è stata
una campagna mediatica per affermarlo”.

“Davvero dobbiamo pensare
che i servizi al Paese si cambiano con venti nuovi decreti delegati?”,
attaccano i quattro sindacalisti. “Di norme e provvedimenti ormai
abbiamo perso il conto, ma di investimenti veri nelle persone, nel loro
sapere e nell’innovazione neanche l’ombra. E oltretutto, anni e anni di
riforme che si inseguono senza un progetto non fanno che aumentare il
caos: proprio oggi abbiamo scritto al ministro per trovare una soluzione
per i precari delle province e per le camere di commercio. E poi ci
sono le questioni delle Agenzie delle entrate, quelle dei ministeri, i
ritardi disastrosi sull’implementazione delle competenze in sanità, il
riordino delle amministrazioni locali”.

“Se vogliamo cambiare il
rapporto tra Stato e cittadini, ma soprattutto pensare a far crescere
il paese serve un piano straordinario per il lavoro pubblico e i
servizi. E si fa con i contratti”, proseguono i leader delle quattro
sigle. “Bene assumere, come da noi rivendicato, i vincitori di concorso,
ma a questi vanno aggiunti almeno 100 mila assunzioni di nuove
professioni. La mappatura delle professionalità è ferma a un sito web
che non funziona. Nella formazione siamo ancora a mezz’ora media annua
per lavoratore. L’innovazione di processo e di prodotto è lasciata a
qualche amministratore di buona volontà. E ci sono troppi dirigenti e
pochi giovani, troppe risorse sprecate e poche da investire nella
valorizzazione dei lavoratori”.

“Ecco perché non ci accontentiamo
delle dichiarazioni di principio”, concludono Dettori, Faverin,
Torluccio e Turco. “Il governo faccia una scelta seria rispetto alle
risorse: punti sulle persone e sui servizi per lo sviluppo. E ci
convochi subito, noi non andiamo in vacanza, come non andranno quei
lavoratori pubblici che anche a Natale e Capodanno saranno al loro posto
per servire il Paese”.

 
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