Londra 2-4 marzo 2016 Seminario di Formazione su trattati commerciali internazionali (CETA)

12 Maggio 2016

Seminario di formazione sui trattati commerciali internazionali (CETA)

Gruppo dei partecipanti al Seminario
Gruppo dei partecipanti al Seminario

Londra, 2-4 marzo 2016

A Londra dal 2 al 4 marzo 2016 si è svolto un  Seminario di formazione organizzato da EPSU ed ETUI (l’Istituto sindacale europeo di Formazione)  sull’accordo commerciale internazionale UE-Canada (CETA).

Il workshop, tenutosi presso gli uffici di Londra del Sindacato Inglese UNISON, ha avuto luogo poco dopo l’annuncio da parte della Commissione europea di una modifica nel contratto CETA, dal loro punto di vista risolutiva,  nella parte che riguarda la controversia stato-investitori (ISDS)

EPSU  e  CES, però, restano insoddisfatti delle modifiche e ritengono  che non siano necessarie particolari salvaguardie per gli investitori in paesi con sistemi giuridici sviluppati come l’UE e il Canada.

Gli esperti, Thomas Fritz dalla ONG tedesca PowerShift tedesco e Oliver Prausmueller della austriaca ArbeitKamer hanno condiviso la loro conoscenza del CETA e di altri accordi commerciali, quali TTIP e TISA.

Durante i due giorni e mezzo i partecipanti EPSU, provenienti da 15 paesi europei, hanno considerato le minacce ai servizi pubblici e ai diritti dei lavoratori posti da CETA,  TTIP e Tisa  e ragionato sulle possibili risposte.

Larry Brown dell’unione canadese NUPGE ha dato un aggiornamento degli sviluppi in Canada. 

I partecipanti hanno inoltre avuto la possibilità di avere uno scambio di opinioni con un rappresentante della politica commerciale del governo del Regno Unito in Gran Bretagna. Tra le questioni sollevate la lista negativa e gli effetti delle clausole Ratchet e standstill.  Nel Regno Unito ci sono molte preoccupazioni circa l’impatto di queste disposizioni sul Servizio Sanitaro Nazionale in particolare.

Il seminario ha concluso che anche un ISDS ‘migliorato’ non può compensare le carenze del CETA, che è debole sullo sviluppo sostenibile e non esclude molti servizi pubblici dal suo ambito di applicazione.

EPSU ritiene che il CETA rischi di minare l’obiettivo di servizi pubblici di qualità e la qualità del lavoro per tutti.
Per questi motivi EPSU  solleciterà gli Stati membri e il Parlamento europeo a respingere il CETA.

Roma, 10 marzo 2016

 
 
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