Public Services Welcoming Migrants – Seminario EPSU PSI ETUI – Bruxelles 14-16 marzo 2016

25 Marzo 2016

I servizi pubblici accolgono i migranti:

sala riunioni

Rafforzare il ruolo dei sindacati del settore nella tutela dei diritti umani e nell’offerta di servizi pubblici a i migranti, richiedenti asilo e rifugiati

Bruxelles 14, 15 e 16 marzo 2016
Il Seminario, organizzato da EPSU, ETUI e PSI,  ha riunito componenti di sindacati e associazioni che si occupano di migrazione provenienti da Algeria, Belgio, Finlandia, Francia, Grecia, Ungheria, Italia, Giordania, Marocco, Nigeria, Spagna, Svezia, Tunisia e Turchia, con lo scopo di parlare delle politiche per la migrazione e dei lavoratori dei servizi pubblici sempre in prima linea nell’accoglienza di migranti, richiedenti asilo e rifugiati e dei diritti di questi ultimi.

Quanto emerso dai lavori di questo seminario aiuterà EPSU e PSI a preparare delle posizioni informate dal punto di vista dei lavoratori sia nella prospettiva dei paesi che inviano che dei paesi che ricevono migranti.  Questa discussione sarà anche parte integrante di un progetto più ampio che sarà oggetto della conferenza Oil sulla migrazione del 2017.

Per la Funzione Pubblica Cgil hanno partecipato Francesca De Rugeriis, Fabrizio Spinetti, e Nadia Pagano del  centro nazionale e Luclla Pirovano della Fp Cgil Lombardia.

Ha introdotto i lavori Nadja Salson (EPSU) che ha riassunto la situazione attuale evidenziando in particolare l’inversione di tendenza rispetto alle politiche della migrazione, dalle apertura della Merkel alle chiusure delle frontiere di alcuni paesi europei, al pattugliamento dell’Egeo da parte della Nato, all’accordo con la Turchia.
La prima relatrice è stata Rosa Pavanelli,  Segretaria generale PSI , che ha posto l’accento principalmente sui diritti che devono essere pubblici ed universali: Salute, Sicurezza, Acqua, Istruzione, da garantire a tutti e quindi anche a  Migranti, Rifugiati e Richiedenti asilo.   
Rosa Pavanelli ha anche affermato che è necessario parlare non di crescita a tutti i costi ma di sviluppo sostenibile per i Paesi di tutto il mondo; è necessario considerare che la metà dei migranti è donna e 19 milioni sono bambini. Bisogna combattere l’indifferenza. Servono un piano globale e strategie creative. 

A seguire una relazione del rappresentante ONU sui diritti umani dei migranti, una della Commissione Europea sulle politiche dell’UE e una di Liina Carr, segretaria confederale della CES sulle richieste della CES  e la risposta alle decisioni UE.

Nel pomeriggio della prima giornata c’è stata una visita all’Agenzia Federale belga FEDASIL che  si occupa dell’accoglienza e del primo smistamento dei richiedenti asilo in Belgio.

La giornata del 15 è stata caratterizzata da alcune relazioni e numerosi interventi di vari paesi presenti  e da rappresentanti di PSI,  EPSU su Migrazione, protezione dei rifugiati e accesso ai servizi pubblici.
Successivamente hanno parlato rappresentanti di  Oil e CES sull ‘azione dei sindacati, condivisione esperienze a livello nazionale, europeo e internazionale.
Sono stati presentati anche degli studi di caso,  dal punto di vista dei lavoratori nei paesi di origine e destinazione dei migranti,  dei sindacati GTUWHM/Giordania,  MHWUN/Nigeria e  SSR/Svezia.

Tutte le relazioni sono on line ed utilizzabili per altre iniziative.

Nel pomeriggio si sono svolti gruppi di lavoro che hanno affrontato diverse domande, tra le quali:Come garantire  l’accoglienza e l’integrazione dei migranti e dei richiedenti asilo? Il ruolo dei servizi pubblici. Incidere sulle politiche:migrazione, protezione dei rifugiati, parità e non discriminazione. Combattere il razzismo e la xenofobia.  Esempi di accordi collettivi a livello nazionale e dell’UE.
Come garantire la protezione e l’organizzazione dei migranti
Esempi di azioni realizzate con successo a livello nazionale:sfide e opportunità. La cooperazione tra sindacati come strumento per organizzare i migranti. Potenzialità per azioni sindacali transfrontaliere

È stato poi proposta la bozza di una dichiarazione comune  “STOP BUILDING WALLS IN EUROPE!” contro la costruzione dei muri in Europa  e l’idea di accordo con la Turchia one to one “dentro uno fuori l’altro” .  Il documento è stato  approvato da tutti i partecipanti.

La mattina del terzo giorno è iniziata con la relazione dei gruppi di lavoro dove è emerso che:
–  È necessario che il sindacato sia unito contro le politiche di austerità che mettono in discussione i diritti universali che devono essere garantiti a tutti.
– La contrattazione collettiva deve avviare buone pratiche per evitare il dumping contrattuale e lo sfruttamento.
 Le azioni devono mirare a soluzioni strutturali e non di emergenza. La necessità dei popoli ad emigrare è ormai costante e non si risolverà a breve.
– Dobbiamo implementare come sindacato la lotta al razzismo e alla xenofobia anche integrando i migranti nel lavoro sindacale.

La mattinata si è conclusa con un’ampia discussione tra i partecipanti sui temi oggetto dei gruppi di lavoro.

Nel pomeriggio tutti si sono trasferiti alla  Iniziativa del Gruppo socialisti e democratici del Parlamento europeo :”NO MORE WALLS IN EUROPE”

 
La delegazione Fp Cgil con altri partecipanti al Seminario durante la manifestazione

La manifestazione, organizzata in vista del Consiglio Europeo, si è tenuta in piazza Jean Rey,  davanti al palazzo del Consiglio Ue, dove si sarebbero incontrati i capi di Stato e di governo. Lo slogan era “No more walls in Europe – #EUWakeUp” (Niente più muri in Europa) dove, insieme alle forze progressiste di tutta Europa, il gruppo S&D ha chiesto ai capi di Stato e di governo di fermare la costruzione di muri e di risolvere la crisi dei rifugiati attraverso un approccio comune europeo basato sulla solidarietà tra i paesi e verso le persone.

 

no Walls
 
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