Pa: Cgil Cisl Uil, al via stato agitazione personale camere di commercio

27 Settembre 2016

Pa: Cgil Cisl Uil, al via stato agitazione personale camere di commercio

Comunicato stampa Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl

Contro il rischio tagli a lavoro e servizi nel decreto Madia,
manifestazione nazionale a settembre

Roma,
4 agosto – Al via lo stato di agitazione del personale del sistema
camerale contro il rischio di tagli al lavoro e ai servizi, insieme
all’annuncio di una grande manifestazione nazionale nel mese di
settembre. A farlo sapere sono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl in vista del
probabile via libera al decreto sul riordino delle Camere di commercio,
attuativo della legge Madia.

In una lettera inviata al ministro
dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, alla ministra della Pubblica
Amministrazione, Marianna Madia, e al presidente di Unioncamere, Ivan Lo
Bello, le tre organizzazioni sindacali denunciano “la totale assenza di
un confronto sul merito del testo e degli aspetti relativi ai rapporti
di lavoro, ai livelli occupazionali e alle competenze degli operatori,
ma soprattutto l’annunciata razionalizzazione delle dotazioni organiche
senza alcuna garanzia occupazionale reale per i lavoratori, al contrario
di quanto previsto dalla legge delega stessa”.

Ragioni per le
quali, dopo giorni di mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori
del sistema camerale in tutti i territori e luoghi di lavoro, che
continueranno anche nei prossimi giorni, Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl
proclamano “lo stato di agitazione di tutto il personale del sistema
camerale” per chiedere “il blocco dell’approvazione dello schema di
decreto”. Una rivendicazione che, senza interventi risolutivi,
“culminerà con una grande manifestazione nazionale nel mese di
settembre, anche in considerazione della totale indisponibilità del
Governo a incontrare le rappresentanze sindacali in questo complicato
percorso di riordino del sistema camerale”.

 
 
 
 

 

Pa: Cgil Cisl Uil, inaccettabile ipotesi taglio personale Camere commercio


Comunicato stampa Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl

Rischi per lavoratori e servizi, governo smentisca
o mobilitazione dura

Roma,
19 luglio 2016 – “Si profila ancora un vero e proprio attacco al
sistema camerale e ai servizi alle imprese. Un taglio del personale del
15%, pari a circa mille lavoratrici e lavoratori, per tutte le Camere di
Commercio e del 25% per il personale di back office delle nuove Camere
derivanti da accorpamento. E’ inaccettabile, per i lavoratori e per il
tessuto produttivo locale. Siamo pronti ad una mobilitazione durissima”.
Così Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl commentano le indiscrezioni relative al
decreto delegato della riforma Madia sulle Camere di commercio,
aggiungendo che, “con i tagli paventati, il sistema viene letteralmente
affossato, tra la pesante riduzione delle risorse prodotta dal taglio
del diritto annuale e, come apprendiamo, da una pesantissima misura sul
personale impiegato, nonché da una significativa diminuzione delle
funzioni attualmente svolte”.

Per i sindacati “ancora una volta
le politiche messe in campo sui servizi pubblici sono dettate da un solo
criterio: tagli lineari, dalle risorse al personale. Sulla carta si
ragiona di riorganizzazione del sistema camerale ma nella pratica lo si
affossa, eliminando di fatto un segmento cruciale del lavoro pubblico,
fatto di grandi competenze professionali e di sostegno unico
all’economia e alla crescita. Non si fa altro – aggiungono – che
replicare, per questa via, l’incertezza occupazionale, l’impoverimento
dei servizi ai cittadini e il fragile equilibrio di bilancio che ha
investito in questi anni il processo di riforma del sistema delle
province”.

Per questo, proseguono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl,
“rivendichiamo una secca smentita di queste sciagurate ipotesi di
‘riforma del sistema camerale’, per altro in netto contrasto con quanto
previsto dalla delega, che di fatti garantiva ‘il mantenimento dei
livelli occupazionali’. Nel caso il decreto dovesse contenere queste
indiscrezioni – concludono – ci opporremo con tutti i mezzi, con una
mobilitazione durissima, per salvaguardare il lavoro e i servizi
pubblici, unici e di qualità, che il sistema camerale offre al mondo
delle imprese”. 

 
 
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