Roma, 15 settembre – ”Una scelta
politica irresponsabile, che riproporrebbe una vecchia ricetta già vista,
quella cioè di tagliare il servizio pubblico che si continua a vedere come un
costo e non come una risorsa”. Così Massimo Cozza, segretario nazionale della
Fp Cgil Medici, commenta l’ipotesi di un possibile taglio di 1,5 miliardi alla
sanità.
”Se il taglio ci fosse – aggiunge
Cozza – salterebbero i nuovi livelli essenziali di assistenza e tutti gli
impegni assunti dal Governo sui farmaci nuovi e la politica del personale con
lo sblocco del turn over e la risposta al precariato”. Tra l’altro già si
”parte da una programmazione insufficiente – continua – perché i 113 miliardi
chiesti dalle Regioni sono insufficienti rispetto all’inflazione programmata e
il Pil, che cresce di meno”.
In sanità, conclude Cozza, ”il mancato
aumento delle risorse è un taglio vero e proprio, perché servono più risorse
sia per la situazione anagrafica del nostro paese, che per l’evoluzione della
medicina e delle patologie. Infine va ricordato che in Europa l’Italia è un
paese virtuoso, visto che il trend di crescita delle spese della nostra sanità
pubblica è minore di quello di altri paesi”.