EPSU 53ma riunione Comitato Esecutivo

21 Dicembre 2016

 

EPSU 53ma riunione Comitato Esecutivo

Presidente e vice presidente EPSU
A sinistra Isolde Kunkel-Webber con Mette Nord

8-9 novembre 2016

L’8 e 9 novembre 2016 a Bruxelles si è svolta la 53ma riunione del Comitato Esecutivo EPSU.
Due giorni di lavori intensi in cui si sono affrontati i tanti argomenti all’ordine del giorno.
Nella prima parte della giornata dell’8, che é stata presieduta da Dave Prentis, sono state presentate due risoluzioni: una in sostegno allo sciopero generale che si terrà  in Grecia il prossimo 24 novembre ed un’altra sulle donne rifugiate già adottata il giorno precedente dal Comitato parità di genere di EPSU.

Poiché questo Comitato Esecutivo aveva il compito di eleggere la Presidente di Epsu che sostituisce Annelie Nordstroem, c’è stata la presentazione delle due candidate, Francoise Geng di CGT Santè e Isolde Kunkel-Weber di Ver.di. Le candidature erano state annunciate allo scorso Comitato Esecutivo di aprile 2016.
Le elezioni a scrutinio segreto si son o svolte durante la pausa caffè. A Francoise Geng sono andati 11 voti, a Isolde kunkel-Weber 32 voti ed è quindi stata eletta nuova Presidente di EPSU. Successivamente è stata eletta anche una nuova vice-presidente, Mette Nord, unica candidata.

 
La solidarietà del CE EPSU per i sindacati turchi

Funzioni centrali (NEA)
Progetto su salute e sicurezza

Alla prima riunione di Vilnius , notato interesse sia dei datori di lavoro che dei sindacati a discutere di questi temi.Parlato del diritto alla disconnessione dai cellulari e computer di lavoro nel tempo libero.
La seconda riunione sarà a Madrid 24/25 novembre, su violenza nei luoghi di lavoro, nei confronti degli operatori, in particolare nelle carceri.
La terza riunione sarà per il prossimo anno a Berlino. 

Intervento del rappresentante del sindacato turco KESK 
Il sindacalista Omer Salih Erol (di Tum Bel Sen)  ha riferito  quanto sta accadendo in Turchia dopo il tentativo fallito di colpo di stato. Il giro di vite sui media, l’arresto di giudici e intellettuali critici, la sostituzione forzata di sindaci democraticamente eletti, sono esempi delle misure repressive condotte dal governo turco.Il recente arresto di membri del Parlamento turco, che rappresenta il partito politico curdo HDP è un ulteriore segno del cammino anti-democratico che il governo turco sta percorrendo. Circa 15.000 membri del sindacato KESK sono stati lasciati senza lavoro, in particolare nei settori della sanità e dell’istruzione, ma anche in molti altri settori. Calpestati i diritti dei Curdi. Il sindacato turco si dichiara contrario alla violenza ma devono difendere il loro paese che vogliono libero. L’eventuale anticipazione delle elezioni politiche che sono previste per il 2017 non cambierebbe la situazione. Per questo è importante la solidarietà internazionale. EPSU ha assicurato ai sindacati Turchi il proprio sostegno finché non sarà ristabilita la democrazia. EPSU ha chiesto ai propri affiliati  azioni di protesta presso le ambasciate, fax, e-mail e tutto ciò che può servire per attirare l’attenzione su questo problema. Una foto di gruppo con bandiere e slogan per simboleggiare la vicinanza e il sostegno al sindacato turco.
E’ stata approvata una risoluzione che condanna sia il colpo di Stato sia gli sviluppi che hanno portato alla repressione ed agli arresti di sindacalisti turchi. 

Intervento di Luca Visentini (Segretario generale della CES)
Ha parlato della situazione drammatica della migrazione, peggiorata dalla chiusura della rotta balcanica. Aumento dei sentimenti di razzismo e xenofobia anche tra i nostri lavoratori. Dopo la Brexit non possiamo continuare sulla stessa strada
Vogliamo modello economico sostenibile per Europa e migliori condizioni di lavoro per tutti.Per questo non è sufficiente dire basta austerità, servono anche investimenti pubblici, altrimenti non si può pensare ad una buona ripresa economica.Cambiare le regole europee per investimenti.E’ necessario inoltre aumentare i salari per tutti La CES sta per lanciare una campagna europea per l’aumento dei salari. Dobbiamo ricostruire il modello sociale europeo.

Visentini ha poi affrontato il tema della tabella di marcia per il Futuro dell’Europa decisa il 16 settembre dal Consiglio europeo informale  a 26 ( Regno Unito escluso) riunito a Bratislava, in Slovacchia, proprio sul tema del futuro dell’Unione dopo che i cittadini britannici hanno votato per l’uscita del loro paese dall’UE lo scorso giugno: fra gli altri argomenti le politiche economiche e la gestione dell’immigrazione.
Rilancio dell’Ue: la piattaforma sindacale
La Ces propone «un nuovo patto per il futuro dell’Europa», sulla base di prosperità, giustizia sociale e democrazia, crescita economica sostenibile e migliori condizioni di lavoro. Le riforme strutturali per una maggiore flessibilità del lavoro, i tagli alla spesa pubblica, ai servizi e alla protezione sociale, la depressione dei salari e lo smantellamento della contrattazione collettiva non hanno risolto i problemi, ma invece generato stagnazione e deflazione, disoccupazione e precarietà, povertà ed esclusione sociale. «È giunto il momento per una crescita sostenibile» sostiene la Ces, indicando misure urgenti:

* Un piano straordinario per gli investimenti e la creazione di lavoro di qualità.
* Riformare il Patto di stabilità e di crescita, introducendo flessibilità ed escludendo dagli obiettivi di disavanzo e di debito gli investimenti produttivi per le infrastrutture, la green economy, l’innovazione e la ricerca, l’istruzione e la formazione, le infrastrutture sociali e i servizi pubblici.
* All’Ue deve essere consentito di mobilitare gli investimenti pubblici per i progetti transnazionali, attraverso la Banca europea per gli investimenti e l’emissione di obbligazioni di investimento.
* Coordinamento fiscale e lotta all’evasione fiscale, garantendo una tassazione equa e progressiva per le persone e le imprese.
* Riconoscere il ruolo essenziale di servizi pubblici efficienti e inclusivi.
* Maggior coordinamento per l’Unione economica e monetaria (Uem), inclusione della piena occupazione fra gli obiettivi della Bce, creazione di Eurogruppo con i ministri del Lavoro.* Una strategia di «giusta transizione», che assicuri la creazione di posti di lavoro di qualità, affronti le sfide poste dai cambiamenti climatici, l’approvvigionamento energetico sostenibile, la digitalizzazione, i processi di automazione e la ristrutturazione innescati dalla globalizzazione.
* Potenziare la domanda interna europea, anche con un aumento dei salari per i lavoratori dell’Ue, rafforzando la contrattazione collettiva e riconoscendo il ruolo delle parti sociali e dei quadri giuridici nazionali.

Il pilastro sociale deve funzionare, dare strumenti e affrontare i problemi che abbiamo. Stiamo cercando di convincere la commissione europea che molte delle risorse che dovrebbero essere incluse nel budget devono stare nel pilastro sociale.  Investimenti pubblici e servizi pubblici alla base del pilastro.
Più democrazia in Europa , al lavoro, possibilità x i lavoratori di partecipare al processo decisionale.
Quello che è successo sul CETA non è un fallimento per il sindacato, ma per le istituzioni europee, per come è stato gestito il negoziato, per la poca trasparenza. Non siamo soddisfatti dei risultati, ma alcune delle nostre preoccupazioni sono state ascoltate.Si è lanciata una sfida. Dichiarazioni bilaterali che ora sono parte dell’accordo.Qualcosa abbiamo ottenuto anche se non è molto.

 
sciopero Grecia
Sciopero in Grecia il 24 novembre 2016

CETA
il Comitato esecutivo EPSU afferma che il ‘CETA non è abbastanza buono – Il Parlamento europeo non deve dare il suo consenso’. Questo è stato il messaggio principale sul commercio dal Comitato esecutivo EPSU. L’esecutivo sottolinea che i problemi del CETA non sono stati risolti dalle varie dichiarazioni elaborate dall’UE e dal Canada all’ultimo minuto a causa della pressione crescente.http://www.epsu.org/article/epsu-executive-committee-affirms-ceta-not-good-enough

Giornata internazionale migranti 18 dicembre
Nadja Salson nel suo report ha detto che in Europa dobbiamo cercare di condividere la responsabilità per arrivo di nuovi richiedenti asilo. Necessario creare corridoi legali in Europa. La Ces ha proposto di concentrarsi sui migranti senza documenti, aiutando con attività di difesa e supporto.
Prima del 18 dicembre Epsu preparerà una pubblicazione della quale ha già discusso con altre associazioni che sono nel PICUM (Platform for International Cooperation on Undocumented Migrants: la piattaforma per la cooperazione internazionale sui migranti privi di documenti)  e per questo ha chiesto a tutti di inviare notizie su eventuali iniziative nazionali.

Un punto importante è stata la presentazione della revisione della direttiva sul sistema della Carta blu UE, adottato nel 2009, che si è finora dimostrato inadeguato e poco attraente ed è pertanto sottoutilizzato: le condizioni di ammissione restrittive e l’esistenza di norme, condizioni e procedure parallele a livello nazionale sono due elementi che ne hanno limitato l’uso. Solo il 31% dei migranti con un livello di istruzione elevato che giunge in un paese OCSE sceglie l’UE come destinazione, il che significa che i lavoratori qualificati preferiscono altre destinazioni, concorrenti economicamente con l’UE.La proposta della Commissione rivede le norme vigenti e mira a migliorare la capacità dell’Unione di attirare e trattenere cittadini di paesi terzi altamente qualificati, poiché l’andamento demografico fa pensare che, anche con una forza lavoro più qualificata nell’UE che l’agenda per le nuove competenze mira a sviluppare, la necessità di attrarre nuovi talenti persisterà nel futuro.La nuova proposta introduce un unico sistema a livello dell’Unione, che sostituisce i regimi nazionali paralleli per il lavoro altamente qualificato al fine di aumentare la chiarezza per i richiedenti e i datori di lavoro e di rendere il sistema più visibile e competitivo.La proposta incrementa la mobilità all’interno dell’Unione europea semplificando le procedure e permettendo inoltre viaggi di lavoro più brevi (fino a 90 giorni) negli Stati membri in cui è in uso la Carta blu.Abbassa la soglia salariale, creando uno spettro flessibile che permette agli Stati membri di adeguarla ai mercati del lavoro nazionali, e prevede condizioni più adatte per i neo-laureati di paesi terzi e i lavoratori di settori con scarsità di manodopera.Nel quadro del nuovo sistema della Carta blu, potranno chiederne il rilascio anche beneficiari di protezione internazionale altamente qualificati.La proposta rafforza i diritti dei titolari della Carta blu (consentendo loro una via d’accesso più rapida allo status di soggiornante di lungo periodo e un accesso immediato e più flessibile al mercato del lavoro) e dei loro familiari (garantendo loro la possibilità di trasferirsi nell’UE contemporaneamente al titolare), e ciò dovrebbe contribuire a rendere l’UE una meta più attraente per i lavoratori dipendenti altamente qualificati di cui la nostra economia ha bisogno.Gli Stati membri continueranno a decidere il numero di cittadini di paesi terzi ammessi nel loro territorio in cerca di occupazione, in linea con il Trattato. Potranno anche eseguire una valutazione del mercato del lavoro in caso di perturbazioni gravi, quali elevati livelli di disoccupazione in una determinata professione o settore o anche in parte del territorio nazionale.
Il Regno Unito, l’Irlanda e la Danimarca non partecipano all’adozione della direttiva e non sono né vincolati da essa, né soggetti alla sua applicazione.

 
http://whistleblowerprotection.eu/

Proteggere i whistleblower

Il Comitato Esecutivo di EPSU ha  chiesto di pubblicizzare e firmare una petizione presentata lo scorso 17 ottobre da una Piattaforma oltre 40 sindacati e ONG, che chiede una protezione legale dell’Unione Europea per i whistleblowers. 

Dichiarazione della Piattaforma:

I whistleblower hanno bisogno di una protezione a livello dell’Unione Europa: in gioco vi sono vite, l’ambiente e il denaro
I whistleblower spesso rischiano, alla fine, di pagare un prezzo elevato per la divulgazione di informazioni. Eppure l’attività di whistleblowing può essere essenziale nel portare alla luce – per esempio – attività illegali, la corruzione, le attività che sono in contrasto con l’interesse pubblico e le minacce per la salute e la sicurezza pubblica. Il whistleblowing può salvare la vita, l’ambiente e il denaro.
E’ giunto il momento di avere una legislazione in materia di protezione dei whistleblower valida per tutta l’Unione Europea.
La protezione dei whistleblower è nella maggior parte dei casi questione che riguarda il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori. Allo stesso tempo, non tutti i whistleblower sono lavoratrici o lavoratori dipendenti. Pertanto, dovrebbe essere assicurata una ampia tutela capace di coprire anche coloro che non sono lavoratori dipendenti.
– Chiediamo alla Commissione europea di prendere decisioni, urgentemente, che conducano a proposte per una legislazione a livello europeo sulla protezione dei whistleblower, con un ampio spettro di gruppi e di aree di attività protette.
– Chiediamo al Consiglio europeo di sostenere le iniziative che garantiscano la protezione dei whistleblower in tutta l’Unione Europea-
– Chiediamo al Parlamento europeo di continuare a chiedere protezione per whistleblower in tutta l’UE e di sostenere le iniziative che garantiscano la protezione dei whistleblower in tutta l’UE.

Per firmare la petizione http://whistleblowerprotection.eu/

 
 
Presidenza JW Goudriaan  I. Kunkel-Webber


9 novembre 2016

BREXIT
Dopo un’ampia discussione il Comitato Esecutivo EPSU ha adottato una posizione in merito alla Brexit, in seguito al referendum del 23 giugno, quando il Regno Unito ha votato per lasciare l’Unione Europea.
EPSU, insieme agli affiliati inglesi, sostiene che il Regno Unito debba continuare a far parte della UE.  “Insieme siamo più forti per difendere e promuovere i nostri interessi. Tuttavia, rispettiamo l’esito del referendum. I lavoratori non devono pagare il prezzo della votazione del Regno Unito. EPSU sostiene pienamente i sindacati del Regno Unito che chiedono che siano garantiti i diritti occupazionali dopo l’uscita dalla UE”. EPSU lotterà per proteggere e migliorare i diritti di occupazione per tutti i lavoratori di tutta Europa. La federazione sindacale europea si aspetta che le aziende multinazionali assicurino il diritto alla informazione e consultazione, che vengano garantiti i diritti ai lavoratori dell’UE, anche come parte di comitati aziendali europei (CAE). Alla luce del voto Brexit, EPSU intensificherà le sue attività con la CES (che aveva approvato una risoluzione lo scorso luglio)  ed i movimenti sociali per una Europa più democratica che tuteli gli interessi dei lavoratori.

 
psi

Congresso PSI 2017

Il 30° Congresso di PSI si terrà a Ginevra dal 31 Ottobre al 3 Novembre 2017. Le risoluzioni congressuali saranno pronte entro il 28 marzo 2017, mentre le organizzazioni sindacali affiliate potranno inviare le loro risoluzioni entro il 28 maggio 2017. Il 28 agosto saranno inviate le risoluzioni e le proposte di emendamento. 

La segretaria generale di PSI, Rosa Pavanelli, ha presentato la bozza del Piano di azione PSI  2017-2022 con lo slogan Our Time To Lead (E’il nostro momento di esercitare la leadership); ha informato il Comitato Esecutivo di una serie di modifiche organizzative (unificazione degli statuti, revisione del contratto del Segretario generale, possibile spostamento della sede da Ferney Voltaire a Ginevra, abolizione della quota minima per favorire la reale rappresentazione degli iscritti) e politiche (rete dei giovani lavoratori)

 
EPSUIsolde
La FP CGIL con la nuova presidente di EPSU
 
EPSU EC
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