Pa: Cgil Cisl Uil, decreto Camere commercio sbagliato, riparte mobilitazione

15 Novembre 2016

Pa: Cgil Cisl Uil, decreto Camere commercio sbagliato, riparte mobilitazione

Comunicato stampa Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl

Governo non accoglie pareri Parlamento,
nuovo atto di sgarbo istituzionale

Roma,
10 novembre – “Rigettati molti dei pareri offerti dal Parlamento di
modifica del provvedimento di riforma delle Camere di commercio. Un
ennesimo atto di superbia da parte del governo, e in particolare del
Ministero dello Sviluppo economico che nel corso di questi mesi non ha
ritenuto di incontrarci, che sottende un pesante e pericoloso sgarbo
istituzionale e che, soprattutto, svela il disegno dietro questo
provvedimento: non si tratta di una riforma ma di una vera e propria
contro riforma col solo obiettivo di smantellare il sistema camerale”.
E’ il giudizio duro di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl sul provvedimento
delle Camere di commercio varato ieri dal Consiglio dei ministri di
attuazione della riforma Madia

Dal testo del decreto legislativo
di riforma delle Camere di commercio, approvato ieri dal Consiglio dei
ministri in secondo esame preliminare, proseguono Cgil Cisl e Uil di
categoria, “si evince chiaramente come l’intento del governo non sia
quello di riformare e rilanciare il sistema camerale, esigenza da noi
condivisa, ma di dismetterlo. Un provvedimento che, nonostante i pareri
offerti dalle commissioni e dagli enti interessati, si conferma
sbagliato e che non determina alcuna prospettiva positiva non solo per i
lavoratori coinvolti ma per i territori e il bisogno che in questi si
rilanci lo sviluppo e la crescita”.

Quello di Fp Cgil, Cisl Fp e
Uil Fpl è “un giudizio netto e per questo rilanciamo la dura
mobilitazione di tutto il personale delle Camere di commercio perché il
decreto nei suoi prossimi passaggi cambi radicalmente. Il governo deve
tornare sui suoi passi e recepire le proposte che abbiamo fatto, e che
il Parlamento ha accolto, a partire dalle necessarie misure di
salvaguardia dei livelli occupazionali”, concludono.

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