Sicurezza/CFS: Nota Unitaria DPCM

17 Novembre 2016

Sicurezza/Cfs: Nota Unitaria DPCM

Ieri, 15 Novembre
2016, le Organizzazioni Sindacali del Corpo Forestale dello Stato hanno
ricevuto dagli Uffici del Dipartimento della Funzione Pubblica lo schema di DPCM
per la determinazione del contingente limitato di personale CFS che potrà
avvalersi della facoltà di transito presso le Amministrazioni statali ai sensi
del decreto legislativo n. 177/2016 con le relative tabelle di equiparazione.

Proprio su tale aspetto
le Scriventi Organizzazioni Sindacali intendono portare a conoscenza della S.V.
– così come operato dai Sindacati della
Polizia di Stato e dal COCER Guardia di Finanza – il proprio disappunto su
una “equiparazione” che non farà che danneggiare ulteriormente, e
nell’immediato, gli Uomini e le Donne del Corpo forestale dello Stato e, in
futuro, i colleghi delle altre Forze di Polizia.

La tabella
approntata, se non modificata, mortificherà e concretizzerà un enorme
declassamento professionale di tutti i ruoli del personale dell’intero comparto
Sicurezza. Il prospetto sembra più volto a tutelare gli interessi del personale
civile delle amministrazioni che non ad individuare un reale e corretto
inquadramento fra il personale di Polizia ed il resto del personale pubblico.

Occorre precisare, altresì, che gli operatori
delle Forze di Polizia oltre a seguire corsi di ingresso, anche di mesi,
altamente specializzati e di elevato livello culturale ed operativo, nel corso
della loro carriera seguono numerosi percorsi di aggiornamento e formazione. Da sottolineare che
l’ordinamento del personale delle Forze di Polizia, in regime di diritto
pubblico, è sottoposto a legge, mentre quello del restante pubblico impiego, è
delegificato da anni e disciplinato da C.C.N.L.: questo comporta, tra l’altro,
che per gli avanzamenti di carriera, i primi devono necessariamente partecipare
e vincere dei concorsi, oltre a superare i relativi corsi di formazione, mentre
per i secondi gli avanzamenti sono sottoposti ad accordi contrattuali che
prevedono progressioni di carriera con le procedure del “corso-concorso”.

Altra doglianza del
DPCM presentato sono le sedi disponibili verso le quali i dipendenti del CFS
che non intendano essere “militarizzati” potranno presentare domanda di
transito. Scorrendo le diverse Amministrazioni si nota con tutta evidenza che
la scelta è molto limitata, in quanto viene fatta una distinzione
eccessivamente di dettaglio sulla base addirittura della qualifica posseduta:
poiché per alcuni dipendenti l’eventuale alternativa alla militarizzazione può
comportare il trasferimento anche fuori regione, in ragione del fatto che la
propria qualifica non è presente nell’ambito provinciale o regionale di
appartenenza, chiediamo che i posti disponibili siano legati direttamente alle
Aree di inquadramento o, in alternativa, al ruolo di appartenenza, ivi compresi
i ruoli equiparati.

Infine, rileviamo la
disattesa previsione normativa di quanto previsto dall’art. 8, comma 1, lettera
a), punto 2) della legge 124/2015 (in caso di assorbimento
del Corpo forestale dello Stato, anche in un’ottica di razionalizzazione dei
costi, il transito del personale nella relativa Forza di polizia, nonche’ la
facolta’ di transito, in un contingente limitato, previa determinazione delle
relative modalita’, nelle altre Forze di polizia …
), sia
nel decreto legislativo 177/2016 che nella tabella in questione.

Nel rimarcare
l’assenza completa di confronto con i vertici della nostra Amministrazione e,
cosa ancor più grave, la mancanza di adeguate informazioni a tutto il personale
del CFS in merito ad argomenti così delicati e cruciali quali la mobilità posta
in essere sia con l’inquadramento in uno dei 5 contingenti di cui al comma 1,
art. 12 del D. lgs.vo n. 177/2016, sia presso altre amministrazioni statali,
che ha portato a diffide e denunce per comportamento antisindacale, chiediamo
l’esame, ai sensi dell’art. 26 del D.P.R. n. 164/2002, in merito alla mobilità
del personale del CFS.

Alla luce delle
considerazioni suesposte si invita la S.V. a rettificare il DPCM in questione e
a convocare con sollecitudine un incontro sull’argomento.

Roma, 17 novembre 2016 

f.to
M. Moroni  f.to
D. Scipio  f.to
A. Laganà 

f.to
P. Mannone  f.to
F. Quinti  f.to
M. Cattoi

 

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