Il Parlamento sloveno ha approvato nella seduta del 17 novembre 2016 un’emendamento alla costituzione che prevede il diritto all’acqua potabile. L’emendamento è stato approvato con 64 voti favorevoli e nessun contrario.
L’emendamento fa seguito ad una petizione popolare che aveva ottenuto oltre 51mila firme nel 2016.
Il nuovo articolo della Costituzione (articolo 70a) sostiene principalmente che la proprietà della risorse idriche (anche di quelle non ancora scoperte) appartiene al pubblico e non può essere in alcun modo privatizzata, neppure attraverso concessioni o partnership pubblico-private.
“I cittadini di tutta l’UE e l’Europa si sono mobilitati con successo per avere il diritto all’acqua e ai servizi igienici riconosciuto come un diritto umano – come deciso dalle Nazioni Unite. E per avere riconosciuto questo diritto anche nella legislazione UE. La Commissione europea continua ad ignorare che quasi due milioni di firme raccolte hanno sancito il primo successo dell’Iniziativa dei Cittadini Europei. Il Commissario Vella dovrebbe ascoltare i cittadini e seguire l’esempio sloveno il più presto possibile”, ha dichiarato il segretario generale di EPSU Jan Willem Goudriaan.
Il governo sloveno aveva sollevato preoccupazioni circa l’ambiguità di termini come “uso commerciale di una fonte d’acqua” presente nel CETA, che sembra applicarsi sia diritti sull’esistente ma anche in grado di limitare la futura capacità dei governi nazionali di porre dei limiti sulle concessioni già rilasciate senza essere soggetti a difendersi nel sistema giudiziario per la protezione degli investimenti (ICS). Vedi qui
In Slovenia il governo è di centro-sinistra, guidato dal Partito del Centro Moderno di Miro Cerar alleato con il Partito Democratico dei Pensionati e i Socialdemocratici. Le prossime elezioni saranno nel 2018.
Articolo 70
Diritto all’acqua potabile
Ogni cittadino ha il diritto all’acqua potabile.
Le risorse idriche sono un bene pubblico amministrato dallo Stato
Le risorse idriche servono prioritariamente alla fornitura sostenibile dell’acqua potabile e dell’acqua per uso familiare e non possono essere considerate come un bene commerciabile. L’approvvigionamento sostenibile della risorse idriche deve fornire prioritariamente i cittadini e ele famiglie e non può essere considerato come una merce.
L’ acqua potabile è fornita dallo Stato attraverso le comunità locali direttamente e senza scopo di lucro.