Forestale: Fp Cgil scrive a Governo, sospendere decreto militarizzazione corpo

12 Dicembre 2016

Forestale: Fp Cgil scrive a Governo, sospendere decreto militarizzazione corpo

Roma, 2 dicembre – Rinviare i termini previsti per
le procedure di mobilità del personale del Corpo forestale dello Stato
di almeno sei mesi, “evitando così il rischio connesso, in termini di
alterazione della qualità e della efficacia dei servizi prestati dal
corpo” che potrebbe determinarsi con questa “operazione di
militarizzazione forzata dei circa 7.500 donne e uomini del corpo e il
loro ‘intruppamento’ nell’Arma dei carabinieri e nella Guardia di
finanza”. A chiederlo è la Fp Cgil in una lettera inviata al presidente
del Consiglio, Matteo Renzi, e alla ministra della Pa, Marianna Madia.

La
lettera, firmata dal segretario nazionale della Funzione Pubblica Cgil,
Salvatore Chiaramonte, fa riferimento al decreto della Presidenza del
consiglio del 22 novembre scorso con il quale si sono formalmente
avviate le procedure di mobilità del personale del Corpo Forestale dello
Stato. La Fp Cgil mette in fila tutte le criticità legate a questo
processo, ribadendo la contrarietà all’intero impianto di un
provvedimento che smantella la forestale.

Da qui la richiesta al
governo della Fp Cgil di “considerare l’idea di decretare un rinvio di
almeno sei mesi dei termini previsti dal D.lgs. 177/2016. Una siffatta
dilazione, cui magari accompagnare l’apertura di un apposito tavolo di
confronto, permetterebbe al governo di elaborare soluzioni diverse e più
efficaci per la riorganizzazione delle funzioni di polizia previste dal
decreto legislativo”. Laddove fosse ritenuta condivisibile e sensata la
proposta avanzata, insieme alla disponibilità ad aprire in quest’arco
temporale un tavolo di discussione, la Fp Cgil fa sapere che “si
renderebbe certamente disponibile a sospendere temporaneamente le
procedure avviate per la presentazione dei mille e più ricorsi raccolti
fino ad oggi tra il personale suo malgrado coinvolto dalla decisione,
per subordinarne la presentazione all’esito del confronto”, conclude
Chiaramonte.

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