Sicurezza/Cfs: Presidio del 16/12/2016 davanti al Ministero della Funzione Pubblica – chiarimenti

12 Dicembre 2016

Presidio del 16/12/2016 davanti al Ministero della Funzione Pubblica – chiarimenti

Roma,
7 Dicembre 2016

A
tutti i lavoratori del Corpo Forestale dello Stato

Non
è nostra abitudine doverci “giustificare” per aver indetto
l’ennesima sacrosanta iniziativa sindacale a favore della vertenza
contro la chiusura del Corpo Forestale dello Stato e la
militarizzazione dei lavoratori CFS, ma riteniamo che in questo caso
sia necessario un chiarimento politico per non ingenerare confusione
tra i colleghi e togliere ogni argomento a chi, invece di combattere
contro i nemici comuni per il bene del Paese e dei forestali, è più
intento a coltivare il proprio orticello e a boicottare le iniziative
sindacali altrui.

Il
5 dicembre scorso, dopo una campagna referendaria che ci ha visti
protagonisti determinanti per la vittoria del NO alla riforma
costituzionale, abbiamo deciso di organizzare per il giorno 16
dicembre 2016,
un presidio degli iscritti del CFS, con la presenza anche dei nostri
compagni dei VVF, della PolPen, del Mipaaf e del SILP CGIL, nella
piazza Vidoni a Roma, davanti al Dipartimento della Funzione Pubblica
e agli uffici del Ministro Marianna Madia.

Gli
obiettivi politici della manifestazione sono quelli di pubblicizzare
l’avvenuto deposito dei mille ricorsi raccolti in questi ultimi
due mesi, di ribadire che anche a pochi giorni dalla militarizzazione
forzata i lavoratori del Corpo Forestale dello Stato e la FP CGIL non
si sono ancora arresi e continueranno a lottare contro questo folle
progetto, di ribadire la
nostra richiesta di rinvio dell’entrata in vigore del D.l.gs
177/16, del congelamento delle raffazzonate e frettolose procedure di
mobilità
e di chiedere che una nostra delegazione sia ricevuta dal Ministro o
chi per lui per discutere tali richieste de visu.

Riteniamo
che tale iniziativa sia più che legittima e scevra da qualsivoglia
intento polemico. Inoltre, come era evidente anche dal comunicato che
annunciava il presidio e come tutte le manifestazioni indette dalla
CGIL, l’iniziativa risultava aperta a tutti ed anzi avremmo gradito
se colleghi o dirigenti di altri sindacati avessero partecipato al
presidio e avremmo garantito loro anche un intervento se lo avessero
ritenuto.

Invece
i Dirigenti ed i sindacati autonomi in indirizzo, ritenendo
evidentemente che il sindacato più grande d’Italia e d’Europa
debba chiedere il loro consenso anche per indire un semplice presidio
dei propri iscritti, ha, nella giornata di ieri, annunciato di fretta
e furia un presidio “alternativo” per il giorno precedente. La
circostanza ci sembra paradossale. Stiamo parlando di piccole
organizzazioni ma molto attive e rappresentative nell’ambito del
Corpo Forestale, con apparati dirigenti e distacchi sindacali
relativamente piuttosto numerosi e disponibilità economiche
importanti. Possibile che tali organizzazioni, che non avevano
pensato fino a ieri ad organizzare nessuna iniziativa pubblica prima
del 31 dicembre 2016, improvvisamente abbiano deciso d fare un
presidio proprio il giorno prima di quello indetto dalla CGIL? Ed è
un caso che questa decisione arrivi dopo una campagna che dura ormai
da settimane (basti guardare il comunicato 26/2016 sul sito Ugl
Forestale) inspiegabilmente volta a boicottare le iniziative CGIL e a
convincere i colleghi a non fare ricorso con noi con argomenti
davvero fantasiosi ed accuse ingiuriose?

Forse
per qualcuno il vero nemico dei forestali non è il Capo del Corpo e
la Dirigenza che ci ha svenduto, ma il gruppo di colleghi che,
esponendosi ed impegnandosi al massimo, pur tra le mille difficoltà
e senza tornaconto personale, ha reso possibile con l proprio duro
lavoro raccogliere mille ricorsi in poche settimane.
Forse per altri
il nemico non è il Governo e i Ministri che, senza ascoltare
nessuno, hanno ottusamente portato avanti questa riforma oscurantista
e retrograda, ma la CGIL e la FP CGIL, che in questi mesi si sono
prodigate, purtroppo ancora senza successo, nel fermare il D.L.124/15
e che ora stanno investendo risorse e denaro per difendere i diritti
dei forestali con i ricorsi e con una rete di informazione che aiuti
il personale in questo difficile passaggio.

Beh,
la coerenza ci contraddistingue e quindi non cadremo nell’errore di
alimentare un’assurda polemica, né di dividere il fronte dei
lavoratori in un momento come questo per logiche sindacali
autoreferenziali che altri stanno mettendo in campo. Anzi, come
abbiamo sempre fatto lealmente e correttamente in passato, pur nelle
differenza politiche, continueremo a essere disponibili a collaborare
con tutte le OO.SS del Corpo Forestale per perseguire gli obiettivi
comuni. In questi giorni infatti stiamo invitando i colleghi
“ritardatari” che ci hanno chiesto fuori tempo massimo di
partecipare ai nostri ricorsi di rivolgersi allo studio legale
ingaggiato dagli altri sindacati, pur di presentare più ricorsi
possibile.
E ci auguriamo che le eventuali iniziative pubbliche che
Sapaf, Ugl e Dirfor decideranno di intraprendere avranno successo,
perché ogni forma di protesta contro questa riforma è un gesto di
democrazia e partecipazione importante. Ma chiediamo fin da subito di
abbassare i toni, di evitare polemiche inutili e di spostare
l’iniziativa annunciata che potrebbe sovrapporsi a quella indetta
dalla FP CGIL con diversi giorni di anticipo.

Nel
frattempo invitiamo tutti i cittadini e colleghi a partecipare
numerosi a quella che potrebbe essere l’ultima possibilità di
manifestare e protestare legittimamente, per i forestali, prima del
31 dicembre 2016.

Saluti

       
   Il
Coordinatore Nazionale
Fp Cgil

Comparto
Sicurezza

        Francesco Quinti

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