Forestale: Sindacati, no a soppressione corpo, lunedì 19 dicembre in piazza

19 Dicembre 2016

Forestale: Sindacati, no a soppressione corpo, lunedì 19 dicembre in piazza

Manifestazione unitaria a Roma a palazzo Vidoni, governo sospenda decreto

Roma,
16 dicembre – Sospendere per almeno sei mesi i tempi previsti del
decreto che dal primo gennaio cancellerà e accorperà la Forestale con
l’Arma dei carabinieri, insieme all’avvio di un confronto. Questa la
ragione della manifestazione promossa dai sindacati del Corpo forestale
in programma lunedì 19 dicembre a Roma in piazza Vidoni, nei pressi del
Ministero della Pubblica amministrazione, a partire dalle ore 10.

“Il
nuovo governo – affermano Sapaf, Ugl-Cfs, SNF, Fns-Cisl, Fp Cgil-Cfs e
Dirfor – deve immediatamente affrontare la questione della riforma
dell’apparato della sicurezza che alla fine si è tradotta, speriamo solo
sulla carta, nella cancellazione dei Forestali. I nostri principali
interlocutori saranno sempre il ministro Martina e il ministro Madia. Ci
auguriamo maggiore disponibilità al dialogo”. L’allarme alla base della
manifestazione di lunedì è che, fanno sapere, “con la soppressione e la
militarizzazione forzata del Corpo forestale si ridurrà fortissimamente
la capacità dello Stato di impedire i reati ambientali, di contrastare
le ecomafie, di tutelare il nostro prezioso settore agroalimentare”.

I
sindacati, intanto, con il varo del decreto che impone la soppressione
del corpo e una sua forzata militarizzazione, hanno raccolto diversi
ricorsi legali, oltre 2.500 presentati da altrettanti singoli componenti
del Corpo forestale dello Stato, contro il processo di imposta
militarizzazione della Forestale e dei suoi operatori perché ritenuto
essere “illegittimo e da bloccare, sia sul piano sindacale che su quello
legale”. Un’azione che, annunciano, “resta in piedi, insieme ad altre
iniziative eclatanti che stiamo valutando”. La richiesta al governo è
quindi di sospendere per almeno 6 mesi questa ‘controriforma’, tutelare
le domande di mobilità del personale che ha chiesto di passare ad altre
amministrazioni come previsto dalle norme e aprire subito un tavolo di
confronto. “Solo a queste condizioni può partire una reale trattativa”,
concludono.

 
 
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