Difesa: allarme Fp Cgil e UilPa, pericolosa concentrazione di potere a Capo di Stato Maggiore

28 Febbraio 2017

Difesa: allarme Fp Cgil e UilPa, pericolosa concentrazione di potere a Capo di Stato Maggiore

Comunicato stampa Fp Cgil – UilPa 
Difesa: allarme Fp Cgil e UilPa,
pericolosa concentrazione di potere a Capo di Stato Maggiore 
“Forte preoccupazione per disegno di legge Pinotti su riorganizzazione vertici Ministero”

Roma, 14 febbraio – “Le varianti
proposte al Codice dell’Ordinamento Militare determinano una
straordinaria e pericolosa concentrazione di potere militare ed
economico senza precedenti nel nostro paese”. Questo il duro giudizio
della Funzione Pubblica Cgil e della Uil Pa sul disegno di legge della
titolare del dicastero della difesa, Roberta Pinotti, attuativo del
Libro Bianco per la sicurezza internazionale e la difesa. “La
concentrazione del potere nelle mani del Capo di Stato Maggiore della
difesa, il quale assumerebbe anche la responsabilità della Direzione
Nazionale degli Armamenti, non solo non risolve i problemi annosi che
affliggono questa amministrazione ma li appesantisce enormemente,
generando solo altre costosissime figure di vertice e un calo
dell’efficienza dei processi decisionali della difesa”.

Grande preoccupazione, continuano a
denunciare Cgil e Uil di categoria, “per una concentrazione di potere in
cui il Capo di Stato Maggiore diverrebbe così il ‘dominus’ dell’area
tecnico-operativa e di quella tecnico-amministrativa, potendo disporre
di un potere economico ingentissimo, derivante dai flussi di cassa verso
le industrie del settore aerospaziale e navalmeccanico”, proseguono Fp
Cgil e UilPa. “Inoltre si potrebbe generare un forte sbilanciamento in
favore della componente militare, dando luogo a un’ulteriore contrazione
dei livelli occupazionali della componente civile del Ministero della
Difesa, già delineata, tra l’altro, dal Libro Bianco che, invano da
mesi, stiamo cercando di rimettere in discussione con la Ministra
Pinotti. Un atteggiamento, quello della Ministra, insolitamente poco
trasparente, tenuto anche in occasione dell’audizione tenuta in seduta
congiunta delle Commissioni Difesa di Camera e Senato su un’operazione
così importante che segue le gravi ed unilaterali decisioni fin qui
assunte sugli arsenali di Brindisi, Augusta, Taranto, sulla base della
Maddalena e sull’istituto Maridrografico di Genova senza il dovuto
coinvolgimento delle rappresentanze sindacali. Nessun riscontro neanche
alla lettera con cui abbiamo comunicato formalmente alla titolare della
difesa l’avvio dello stato di agitazione”.

Per queste ragioni, concludono i
sindacati, “se il Ministro Pinotti non ci convocherà a breve per
discutere delle questioni irrisolte, che da tempo abbiamo posto per una
migliore tutela delle  lavoratrici e dei lavoratori dipendenti del
Ministero della difesa, piuttosto che per illustrare i contenuti del
disegno di legge in esame – come da convocazione per il prossimo 28
febbraio, oltre quella del 22 febbraio su una questione di alto rilievo
per il personale della difesa – continueremo nel nostro percorso di
lotta a difesa dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. A tal
fine abbiamo già organizzato una grande assemblea nazionale dei quadri e
dei delegati della difesa che si terrà a Roma il prossimo 23 febbraio
presso il Centro Congressi Frentani. Assemblea nella quale discuteremo
insieme delle questioni tuttora irrisolte e delle iniziative di forte
mobilitazione che metteremo in campo nei prossimi mesi tutti insieme”.

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