VVF: Vigili del Fuoco, eroi senza mezzi nell’eterna emergenza – “Dalle istituzioni solo promesse”.

23 Marzo 2017

Vigili del Fuoco, eroi senza mezzi nell'eterna emergenza – "Dalle istituzioni solo promesse".

 
 
 
 

23.03.2017 – Vigili del Fuoco, eroi senza mezzi nell’eterna emergenza – “Dalle istituzioni solo promesse”.

“Roma, così vicina ad Amatrice, sarebbe stata in grado di mettere in campo molto più personale che però si è trovato a doversi spostare senza automezzi, in prima fase il personale è stato inviato con un pullman”. Così sono partiti da Roma i primi pompieri per le zone terremotate, solo 18 di loro erano dotati di mezzi, tutti gli altri si sono mossi a piedi, con dietro solo gli strumenti che potevano portare in spalla.

Questa è la situazione dei Vigili del Fuoco dopo la spending review del 2011, un taglio del 50% delle unità operative, vale a dire le squadre sempre pronte per le emergenze, ha fatto si che a Roma delle 9 unità del 2011 ne siano rimaste 5, di cui solo 2 partono in caso di terremoto. 

Come se non bastasse, i mezzi di colonna mobile sono vecchi e spesso in manutenzione, gli ultimi acquisti di mezzi da utilizzare nelle emergenze risalgono infatti alla fine degli anni ’80. 

Mezzi vecchi di 30 anni che devono essere in grado di percorrere anche centinaia di chilometri, considerato che l’allerta è nazionale.

“Renzi ci aveva promesso 100 milioni per i mezzi quando è successo il terremoto – ci spiega Danilo Zuliani, coordinatore nazionale della Fp CGIL Vigili del Fuoco – all’opinione pubblica possono sembrare molti, ma se si pensa che un mezzo speciale costa un milione di euro, abbiamo 100 comandi provinciali, 100 milioni vuol dire un mezzo per ogni comando che è praticamente una goccia nel mare”.

Se poi pensiamo che dei 100 milioni promessi ne sono partiti 50, si capisce che la situazione è critica. 

Molto problematica è anche la condizione dei dispositivi di sicurezza che dovrebbero tutelare la salute dei pompieri e che spesso mancano.

Non sono previste procedure di decontaminazione degli indumenti, se non in caso di contatto con sostanze nucleari batteriologiche, chimiche o radiologiche.

Questo però vuol dire che per contatto con diossina o l’amianto: “i materiali contaminati al rientro da un intervento continuano ad essere indossati”. 

Insomma ai pompieri regaliamo medaglie, ma continuiamo a tagliare i fondi da destinare a mezzi, personale, sicurezza e formazione. 

 

 
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