MEF: Cartolarizzazione 2015/2016 e contributo unificato

16 Giugno 2017

A circa un mese dall’ultima riunione sembra imminente la ripresa della trattativa per la definizione dei criteri per la distribuzione del C.U.T, auspicando di uscire dall’impasse in cui è precipitato il confronto con l’Amministrazione. Ricordiamo a tutti che l’ultimo incontro si era concluso con un giudizio negativo di tutte le OO.SS sulla proposta di voler distribuire i fondi relativi al 2013/2014 applicando restrittivamente il dettato normativo di riferimento.
Ricordiamo anche che la distribuzione relativa al 2011/2012 era avvenuta con atto unilaterale, visto il rifiuto di tutte le OO.SS di sottoscrivere un accordo che non recepiva nessuna delle proposte avanzate.
Per quanto riguarda le annualità oggetto di trattativa ( 2013/2014) l’Amministrazione più di una volta ha fatto presente che la distribuzione dei compensi potrà avvenire solo con la sottoscrizione di un accordo, in mancanza del quale le risorse andranno in perenzione, con grave danno economico per i lavoratori.
La nostra posizione su questo punto è oramai nota e continuiamo ad esprimere forti perplessità nei confronti dei criteri che l’Amministrazione intende adottare per la distribuzione degli importi.
Infatti la norma di riferimento prevede di remunerare solo gli uffici risultati “virtuosi” , non tenendo in considerazione né che tutte le Commissioni Tributarie hanno contribuito all’introito del CUT né che l’incentivo ai lavoratori si basa, esclusivamente, sull’abbattimento dell’arretrato (10%). Soprattutto non si tiene in considerazione, visto l’attuale quadro normativo, che le OO.SS. non hanno nessuna possibilità di incidere nell’organizzazione del lavoro e che i carichi di lavoro vengono definiti dalla componente giudicante e non dal personale, il quale si trova nella condizione di poter solo subire le scelte operate da altri soggetti.
La soluzione più equa sarebbe quella di assegnare una quota delle risorse a tutti gli uffici e quella restante solo agli uffici risultati “virtuosi”: consideriamo la norma vigente iniqua, inquanto non prende in considerazione il reale apporto di tutte le Commissioni Tributarie ai risultati raggiunti.
Pertanto, stando così le cose, la domanda è: cosa facciamo? Permettiamo che i soldi vadano in perenzione, o per senso di responsabilità, provando in sede di trattativa a modificare quanto è possibile, firmiamo l’accordo e permettiamo ai lavoratori di percepire quanto loro spettante?
La nostra Organizzazione non vuole agire senza aver sentito i lavoratori che rappresenta, pertanto riteniamo che i lavoratori si debbano esprimere su questo punto attraverso assemblee e ordini del giorno.
Altra componente importante del salario di produttività che sembra stia incontrando più di una difficoltà nella sua definizione riguarda il comma 165, al centro di una serie di notizie ufficiose riguardanti il taglio delle somme e l’emanazionedi un possibile Decreto Ministeriale comprendente l’annualità 2015/2016.
Su questo punto è urgente che l’Amministrazione esca dall’ambiguità e fornisca alle OO.SS e ai lavoratori tutte leinformazioni utili a dare certezza degli importi stanziati.
Ricordiamo che ci riferiamo ad attività svolte nel 2015 e non ancora retribuite nel 2017.

FP CGIL NAZIONALE                                           FP CGIL NAZIONALE
Americo Fimiani                                                   Luciano Boldorini

Roma 19 giugno 2017

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