VVF: Comunicato nazionale AIB bonifica dell’incendio

05 Settembre 2017

05.09.2017 – Il Dipartimento valorizzi il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Basta ai protocolli con l’Arma dei Carabinieri

 

Poche risorse, mezzi vecchi e attrezzature da ripristinare. Un susseguirsi di eventi emergenziali, mai concatenatisi come quest’anno, si sono dimostrati ostili nei confronti del nostro territorio nazionale richiedendo per i Vigili del Fuoco uno sforzo maggiore.

Terremoti, nevicate più che abbondanti, incendi e alluvioni, a questi si aggiungono gli interventi di routine di soccorso tecnico urgente, un carico di lavoro straordinariamente abnorme per l’attuale dotazione organica del Corpo.

Il quadro rappresentato avrebbe meritato da parte della politica e di chi rappresenta il Dipartimento un’attenzione particolare, una capacità decisionale e di appartenenza tale da rinnovare l’attuale modello organizzativo, adeguandolo in termini di organici, mezzi e attrezzature, senza dover elemosinare nulla.

La risposta data al cittadino in termini di soccorso e salvataggio di vite umane ci garantisce l’apprezzamento incondizionato della collettività e della società civile, nutriamo qualche dubbio che questo possa arrivare da chi governa il nostro Paese, se non a chiacchiere.

Si continua a perseverare in una politica di austerità, giocando sulla pelle del cittadino contribuente, così come si continuano a produrre leggi e decreti che, di fatto, smontano l’impianto dei servizi centrali e locali peggiorando la condizione di vita di tutti noi, abbassando il livello di sicurezza e di salvaguardia necessario per un Paese fortemente a rischio come è l’Italia.

Questo smantellamento, partito per i Vigili del Fuoco nel 2000 e consolidatosi nel 2005 con la ripubblicizzazione del rapporto di lavoro ha, di fatto, depotenziato l’azione del Corpo. Per altri Corpi, ci ha pensato, invece, la legge in materia di riorganizzazione della Pubblica Amministrazione voluta dalla Ministra Madia. Nel decreto 124 del 2015 all’art. 7, infatti, viene sancito l’assorbimento del Corpo Forestale dello Stato nell’Arma dei carabinieri con le negative conseguenze visibili a tutti, che saranno ancor più tangibili con il passare del tempo, a meno che, qualcuno, non ammetta di aver sbagliato.

Un progetto chiaro, di forte militarizzazione, limitazione dei diritti personali e sindacali e di rappresentanza, con risvolti in termini di democrazia molto negativi, tanto da costringere la Fp Cgil ad avanzare ricorso sulla legittimità costituzionale del successivo D.Lgs 177 del 19 agosto 2016, quello che ha sancito il vero fallimento della Legge Madia.

Nel decreto, infatti, è riportata, in maniera del tutto opposta rispetto alle intenzioni del Governo, la ripartizione del personale, delle attrezzature e dei mezzi tra Dipartimento VVF e Arma dei Carabinieri. Su 8.000 dipendenti appartenenti al Corpo forestale, solo 365 sono transitati nei Vigili del Fuoco il resto, in modalità obbligatoria, nei Carabinieri; i mezzi più efficienti e quelli adibiti allo spegnimento degli incendi, autobotti, moduli ecc., sono stati assegnati all’Arma, quelli vecchi, bisognosi di manutenzione, ai Vigili del Fuoco.

La competenza in materia di lotta attiva contro gli incendi boschivi e spegnimento con mezzi aerei degli stessi, però, e stata attribuita chiaramente ai Vigili del Fuoco con il conseguente aggravio di carico di lavoro che abbiamo riscontrato negli ultimi mesi.

Il 5 aprile 2017 un altro tassello è stato messo a coronare una riforma sbagliata; l’atto, siglato dal Capo Dipartimento dei Vigili del fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile, Prefetto Bruno Frattasi, quasi in ossequio al Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale di C.A. Tullio Del Sette, alla presenza del Ministro Minniti, ha segnato il passo e determinato un arretramento del Corpo nazionale VVF, quasi a rappresentare un accordo a più mani, un progetto definito e stabilito già da tempo.

I Vigili del Fuoco nell’ambito delle competenze del soccorso tecnico urgente si sono sempre occupati di spegnimento, coordinamento e bonifica degli incendi di qualsiasi genere, compresi quelli boschivi come previsto della legge 21 novembre 2000, n. 353, attraverso accordi di programma.

L’ultima fase, la bonifica, la più delicata e fondamentale, rientra totalmente nello spegnimento degli incendi e, quindi, nelle competenze del CNVVF., soprattutto negli incendi di bosco, che permette di estinguere definitivamente quei residui di roghi e braci che in alcuni casi, in condizioni sfavorevoli di tempo, possono rialimentare l’incendio stesso.

Questa fondamentale competenza, oggi, è a rischio e questo lo dobbiamo grazie allo scellerato protocollo siglato dal Dipartimento e alla solita mancanza di volontà di confrontarsi preventivamente con chi rappresenta i lavoratori Vigili del Fuoco.

La Fp Cgil VVF intende chiarire la sua posizione; la competenza degli incendi, compresi quelli di bosco, deve ritornare interamente ai Vigili del Fuoco, le Regioni che per legge dovrebbero garantire la lotta agli incendi boschivi attraverso la stipula di contratti e convenzioni con enti pubblici e privati devono provvedere adeguatamente, ed in tempi consoni, a fare ciò senza scaricare le loro mancanze e difficoltà sui Vigili del Fuoco.

Le SOUP, (Sale Operative Unificate Permanenti), strutture di coordinamento per la gestione di tutte le fasi degli incendi boschivi, allertamento, coordinamento dello spegnimento e bonifica, devono essere ubicate in maniera definitiva presso le Direzioni Regionali del Corpo Nazionale VVF, dove possono essere gestite, senza aggravio di costi, per 365 giorni l’anno.

I Carabinieri continuino a garantire la prevenzione, repressione dei fenomeni dolosi e controllo del territorio, così come hanno sempre fatto egregiamente e con grande professionalità, avvalendosi di una parte delle figure professionali provenienti dal Corpo Forestale. L’altra, quella che si occupava di AIB, deve transitare, come inizialmente previsto dalla Madia, nei Vigili del Fuoco aumentando la dotazione organica e colmando quel vuoto creatosi oggi con il D.Lgs. 177, integrandosi in maniera omogenea con il resto del CNVVF.

Il Capo Dipartimento, evitando ulteriori assoggettamenti, tuteli i Vigili del Fuoco attraverso attività politiche mirate al bene ed alla crescita professionale ed economica del Corpo e di tutto il personale che con grande appartenenza svolge il proprio lavoro. Eviti, nel futuro, la sottoscrizione di protocolli e intese come quello del 5 aprile u.s. che non fanno altro che ridurre e mortificare il nostro ruolo.

Gli “eroi” per caso, lavoratori altamente professionalizzati, dediti ad un lavoro usurante che operano con passione, nella totale mancanza di attenzioni politiche, con pochissimi investimenti per il futuro per quanto riguarda assunzioni, attrezzature, mezzi e formazione, meritano molto di più.

Di questo dovrebbero occuparsi i vertici della nostra Amministrazione e della politica, non di svendere le competenze del Corpo, professionalità eccellente della Pubblica Amministrazione.

Coordinatore Nazionale FP CGIL VVF
Mauro GIULIANELLA


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